"Usmate-gate": Consiglio infuocato, contestazioni dentro e fuori dall'aula
Serata ad altissima tensione tra l'Amministrazione e gli acquirenti beffati di via Manara. E il confronto politico con l'opposizione si fa sempre più esplosivo
Grida, insulti e pugni sul tavolo; ma anche minacce, lacrime e contestazioni. E' successo praticamente di tutto ieri sera, giovedì 25 luglio, dentro e fuori l'aula del Consiglio comunale di Usmate Velate, dove ancora una volta si è discusso del caso "Usmate-gate" e del sequestro effettuato dalla Guardia di Finanza al Villaggio dei Pini.
Consiglio infuocato a Usmate Velate
Argomento che, a onor del vero, non compariva nell’ordine del giorno, ma che l’Assise si è comunque trovata costretta ad affrontare vista la massiccia presenza degli acquirenti coinvolti nella vicenda giudiziaria strettamente legata alle indagini sulla presunta corruzione che ha investito il Municipio. Una dozzina, circa, le persone rimaste senza casa che hanno deciso di partecipare alla seduta, chiedendo risposte e chiarimenti da parte dell’Amministrazione comunale. Ma con il pubblico "silenziato" (come del resto previsto dal regolamento di ogni Consiglio comunale), è stata l’opposizione a prendere la parola:
"Leggiamo nelle vostre linee programmatiche che la persona è al centro dell’azione amministrativa, ma non arriva nessuna parola di solidarietà o risposta nei confronti delle persone a cui è stata tolta la casa dopo il sequestro dei terreni - l'intervento dei capigruppo Stefano Vimercati e Vanessa Amati - Poi ancora, si dice che il Comune è la casa di tutti i cittadini, garanzia di trasparenza e legalità. E’ uno scherzo questo. Perché ribadisco quello che ha detto il gip, che denuncia “un articolato sistema corruttivo nell’urbanistica prolungato negli anni in assenza di alcuna segnalazione di anomalie da parte dell’Amministrazione comunale”. Come fate a dire di non sapere nulla della vicenda di via Manara quando il sindaco è indicato come assessore proponente della bozza di convenzione firmata con il costruttore? Abbiate un po' di pudore e date delle risposte a questi cittadini a cui è stato portato via tutto. E poi dite di essere garanzia di legalità dopo che in questi anni avete firmato l'inenarrabile e qualsiasi documento senza nemmeno leggerlo: vergogna!"
Bagarre dentro e fuori dall'aula
Apriti cielo. Tra il pubblico, a quel punto, è scoppiata la bagarre. Qualcuno è uscito dall’aula, mandando apertamente al diavolo (per così dire...) gli amministratori, mentre qualcun altro ha mimato le manette all’indirizzo del sindaco: "Dovete darci delle risposte", "Vi aspettiamo fuori", "Veniamo a dormire a casa vostra", sono state alcune delle frasi volate durante i momenti più concitati della serata, che per poco non è degenerata in una rissa nel corridoio tra i sostenitori delle opposte fazioni politiche. L’intervento dei Carabinieri (due le volanti presenti nel piazzale) ha placato gli animi, ma solo per qualche minuto. Perché al termine di una seduta a dir poco esplosiva, in cui sono volati letteralmente gli stracci tra le parti, la contestazione è proseguita all’esterno del Parlamentino.
La replica della maggioranza
E mentre fuori si scatenava il putiferio, a replicare alle accuse è stato il vicesindaco Mario Sacchi:
"Ieri abbiamo incontrato alcuni di questi cittadini, abbiamo ascoltato le loro preoccupazioni e siamo consapevoli della situazione che stanno vivendo. Oggi, mentre voi della minoranza fate il solito show, noi spieghiamo le procedure che un ente pubblico deve portare avanti. Abbiamo dato mandato a un avvocato che porterà avanti le istanze dell’ente. Da parte nostra c'è assoluta collaborazione. Dispiace perché ieri all'incontrato con legali e tecnici, si è spiegata situazione del Comune e le tempistiche che dovranno essere rispettate. Si è chiarito quali saranno le modalità di interlocuzione tra le parti, perché una cosa sono i rapporti tra privati e un’altra questione è la posizione dell'ente pubblico. Detto questo siamo usciti da questo incontro con l’accordo che si sarebbero sentiti i legali delle parti e che le discussioni avvenissero in quella sede. Il vostro comportamento da consiglieri di opposizione è inaccettabile, perché aizzate la gente e strumentalizzate le loro vicissitudini solo per scopi politici. Nel concreto le questioni si risolvono nei modi in cui si possono risolvere, la vostra è solo aria fritta"
La contestazione all'esterno
Intanto però la contestazione si è spostata all'esterno, con gli acquirenti che hanno atteso l'uscita del sindaco e della sua Giunta. Qui sono volate ancora nuove accuse, richieste di spiegazioni, ma soprattutto di intervento nei confronti dell'Amministrazione, che però hanno trovato le medesime risposte di cui sopra. E anche qui la tensione si è fatta palpabile: dalle parole alle grida e per poco non si è passati ai fatti, con il consigliere Vimercati che ha affrontato a muso duro il vicesindaco Sacchi prima del tempestivo intervento dei Carabinieri. Qualcuno degli acquirenti si è persino lasciato andare alle lacrime, sfogando tutta la propria frustrazione per una vicenda che assume giorno dopo giorno i contorni del dramma vero e proprio:
"Noi vogliamo rimanere fuori dalla politica, questo ci teniamo a sottolinearlo, perché questa è una vicenda umana che non ha né colori né partiti - hanno spiegato alcuni di loro una volta calmate le acque - Qui però viviamo delle situazioni drammatiche. Ci sono persone che sono fuori di 150mila euro: non hanno più un soldo, né un tetto sopra la testa. Ci sono giovani che hanno risparmiato per comprare una casa e ora il loro sogno si sta sgretolando. Qualcuno ha anche dovuto interrompere i preparativi per il matrimonio. La riunione che abbiamo avuto in Comune non ci ha soddisfatto, non abbiamo avuto le risposte che volevamo. Così ora le nostre vite sono in sospeso, senza sapere se e quando potremo riavere le nostre case o i nostri soldi. Siamo veramente disperati"