Usmate Velate: il Tar respinge il ricorso sul riconteggio dei voti
Niente da fare per il centrodestra, il Tribunale ha dichiarato inammissibile l'appello presentato subito dopo le elezioni di giugno
Il Tar ha ufficialmente respinto il ricorso presentato dall'opposizione di Usmate Velate che chiedeva il riconteggio dei voti. L'appello, presentato dal centrodestra subito dopo le elezioni di giugno, è stato dichiarato inammissibile.
Il Tar respinge il ricorso sul riconteggio dei voti
La sentenza è arrivata nella serata di ieri, mercoledì 9 ottobre, dopo che il Tar si era riunito in udienza il giorno precedente. Inizialmente i giudici si erano presi una decina di giorni per arrivare a un responso, prendendo in esame le istanze presentate dai tre consiglieri firmatari, ma nel giro di 24 ore ecco il verdetto. Il ricorso, come detto, è stato dichiarato inammissibile "in quanto non notificato al Comune di Usmate Velate, che è l'unica parte pubblica necessaria del processo, in quanto ente che si appropria del risultato elettorale e sul quale si riverberano gli effetti dell'annullamento o della conferma della proclamazione degli eletti", si legge nel testo della sentenza. Nel caso specifico, "il ricorso è stato notificato al Comune presso l'Avvocatura distrettuale dello Stato, ove si è ritenuto domiciliato l'ente. Siffatta notifica è inesistente, poiché il difensore erariale non ha alcun legame con l'ente locale", prosegue il verdetto.
I motivi del respingimento
Tra i motivi che hanno portato al respingimento del ricorso figurano anche altre dinamiche:
"Il ricorso è inammissibile anche per altri profili, parimenti eccepiti dalle difese dei controinteressati e del Ministero, e, precipuamente, perché esso, per un verso, non soddisfa l'onere di articolazione di motivi specifici e, per altro verso, è esplorativo, cioè volto unicamente a conseguire un complessivo riesame del voto in sede contenziosa. Anzitutto, esso non indica né la natura dei vizi denunciati, né tantomeno il numero delle schede contestate. Il gravame consiste in nient'altro che nell'elencazione di anomalie statistiche o semplici stranezze, spesso neppure correlate all'allegazione di irregolarità, come il rinvenimento – in due sezioni – di schede elettorali di altri Comuni, il numero elevato delle schede nulle, l'incongruità del risultato elettorale amministrativo rispetto a quello delle contestuali elezioni per il Parlamento europeo, nonché il minimo scarto di voti"
Infine, la chiosa della sentenza:
"Il ricorso si rivela, quindi, un manifesto di contestazione politica del risultato elettorale e mira a ottenere la ripetizione, in sede giurisdizionale, dello scrutinio allo scopo di rinvenire ipotetiche espressioni di voto in favore della lista di minoranza"
"Lisa Mandelli è il sindaco legittimo di Usmate Velate"
Esulta, ovviamente, la maggioranza di centrosinistra, che dunque a distanza di quattro mesi può tirare un sospiro di sollievo definitivo. Soddisfazione espressa attraverso un comunicato stampa:
"Lisa Mandelli è legittimamente il Sindaco di Usmate Velate. A giugno è stata scelta dai cittadini con il voto alle elezioni amministrative e, nella giornata di ieri, il Tar ha respinto categoricamente il ricorso dell’opposizione, condannando inoltre Amati, Vimercati e Biella (gli unici 3 dei 17 candidati della lista di destra ad aver fatto ricorso) al pagamento delle spese di lite nei nostri confronti e dell’Avvocatura dello Stato. Anche se per noi e per i cittadini la situazione è sempre stata chiara e trasparente fin dalla conclusione dello spoglio delle schede elettorali, è necessario ribadirlo dal momento che l’opposizione non ha mai accettato l’esito delle urne. Una sconfitta talmente indigesta che ha portato la minoranza a intraprendere un goffo tentativo per far sembrare che qualcosa nello spoglio fosse andato storto, per mettere nell’orecchio delle persone la pulce del sospetto che fossero avvenuti errori e circostanze tali da aver compromesso il regolare svolgimento delle votazioni. Dopo una campagna elettorale condotta a suon di calunnie, offese, falsità, per coprire l’inconsistenza del loro stesso programma, il percorso scelto dall’opposizione è stato fin da subito evidente: nessuna autocritica, meglio alzare un polverone e provare la strada giudiziaria per nascondere la sconfitta. Il risultato? Di tutte le falsità e accuse mosse dall’opposizione nel ricorso, il Tar non ne ha considerata alcuna. Smentiamo anche il rocambolesco e menzognero tentativo di mettere le mani avanti, per cui il sindaco avrebbe presentato un ricorso separato da quello richiesto dall’opposizione. Dato che in questo Paese è ancora possibile difendersi e costituirsi come parte contro interessata (dal momento che siamo stati citati in causa), come esponenti della lista abbiamo presentato una memoria in cui si rendeva evidente l’inammissibilità del ricorso della minoranza sia per gravissimi errori di forma sia nel merito delle falsità dei contenuti. Il Tar ci ha dato ragione su tutta la linea"
Poi ancora:
"Dopo non aver perso occasione fin dal primo Consiglio comunale per negare il Sindaco come legittimo rappresentante dei cittadini (una bassezza istituzionale mai vista), la minoranza sarà in grado di recuperare un po’ di dignità istituzionale? Infine, dopo aver urlato a tutti i venti le dimissioni del sindaco, non dovrebbero invece chiedere loro scusa alle persone che li hanno votati e dimettersi per la propria inadeguatezza rispetto al ruolo che ricoprono?"
"Mandelli continua a non essere il nostro sindaco"
Dura la presa di posizione del centrodestra, che pur prendendo atto dell'esito del ricorso, non intende lasciare cadere la questione del vuoto, annunciando nuova battaglia anche su altri temi:
"Prendiamo atto del Provvedimento del Tar che ha rigettato la richiesta di riconteggio e - come avevamo comunicato in precedenza - ci atteremo allo stesso. Permetteteci però di dire che l'opposizione della sindaca al riconteggio è stata veramente un fulmine a ciel sereno dopo il comunicato stampa della stessa di giugno 2024 nel quale comunicava la non intenzione di opporsi. Ci chiediamo cosa ci fosse da nascondere, ma non lo sapremo mai. Continueremo- come negli ultimi mesi - a portare le istanze dei cittadini. Abbiamo inoltre proceduto a segnalare alla Prefettura la questione di cia Cavour unitamente al parere negativo del comandante della Polizia locale che sottolinea il non rispetto delle misure legali. A chi ci chiede se ora diremo che la Mandelli è il nostro sindaco rispondiamo no. No perché con la sua opposizione al riconteggio ha impedito che venisse fatta luce su quanto accaduto. Se non si fosse opposta e il Tar, con il riconteggio, avesse stabilito la sua vittoria, non avremmo avuto problemi a riconoscerla come sindaco. Ma con l'opposizione non sapremo mai la verità. Secondo l'assessore Sacchi noi dovremmo dimetterci perché il Tar non ha ricontato. Secondo noi - invece - sarebbero Sacchi e la sindaca Mandelli a doversi dimettere. Hanno lasciato 24 famiglie sul lastrico, hanno firmato convenzioni che hanno portato al sequestro dei terreni; si sono prodigati a difendere in consiglio il responsabile dell'Ufficio tecnico, geometra Colombo per il quale ora è stato richiesto il rinvio a giudizio per corruzione; l'Ufficio tecnico è completamente fermo; il comandante della Polizia locale ha emesso un parere contrario ai lavori di via Cavour, ma loro vanno avanti con notevoli svantaggi per i residenti; la sindaca non fornisce il documento di regolarità urbanistica per via Manara... potremmo continuare all'infinito e hanno il coraggio di dire a noi che dovremmo dimetterci?
Infine una considerazione:
"La vittoria alle elezioni non fanno di te un sindaco; è il lavoro incessante, è fare il bene dei cittadini, è risolvere gli imprevisti, è sapere amministrare mettendoci sempre la faccia. Questo fa di te un sindaco"