Seveso

Violenza sul campo di calcio, il sindaco "Brutta vicenda che non fa onore allo sport"

Piena condanna da parte del primo cittadino Alessia Borroni in merito a quanto avvenuto qualche giorno fa sul tappeto di gioco: il papà di un ragazzo, rimasto in panchina, ha aggredito il direttore sportivo e l'allenatore

Violenza sul campo di calcio, il sindaco "Brutta vicenda che non fa onore allo sport"
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Relativamente al recente episodio di violenza che ha interessato la società calcistica Base96 di Seveso, il Sindaco Alessia Borroni e l'Assessore allo Sport Marco Mastrandrea condannano il fatto, esprimono vicinanza a tecnici e dirigenti e in generale al club e sottolineano ancora una volta quali sono i valori che dovrebbero accompagnare la pratica sportiva.

Violenza sul campo di calcio, il sindaco "Brutta vicenda che non fa onore allo sport"

«Rimango basita e allibita nell'apprendere questa brutta vicenda che non fa onore allo sport e al suo valore di crescita e aggregazione - ha commentato il sindaco Borroni. Da parte mia pieno appoggio e solidarietà ai dirigenti e a tutta la società Base96, ma prima di tutti sono vicina al ragazzo che ha dimostrato grande maturità e spirito di squadra. Lo sport è prima di tutto momento di svago, di aggregazione, dove si coltivano amicizie che rimangono a vita, ma è anche sacrificio, disciplina, che serva per la propria crescita ad affrontare la vita, magari nell'accettare scelte per il bene della squadra. Poi in ultimo è agonismo e competizione. Da parte dell'Amministrazione ci sarà sempre sostegno alle associazioni sportive che insegnano uno sport sano e divertente» dice il primo cittadino di Seveso.

L'assessore: "Lo sport sia visto come opportunità di crescita e rispetto reciproco"

«Lo sport è opportunità di crescita, rispetto reciproco ed educazione - ha voluto aggiungere l'assessore Mastrandrea. Per questo esprimo la mia solidarietà a tutta la Base96 per l'increscioso episodio successo nei giorni scorsi. L'Amministrazione comunale ha sempre sostenuto le nostre associazioni sportive, capaci di accogliere ragazzi e ragazze di tutte le età a prescindere dalle capacità. E se, come nel caso specifico, l'allenatore fa una scelta, questa deve essere accettata. Da tutti. Si cresce e si diventa Comunità anche nell'accogliere le decisioni di chi gestisce, con responsabilità, la squadra. E "stare in panchina" non deve essere visto come un giudizio di valore; ma deve rappresentare uno stimolo ad essere pronti se e quando chiamati a dare il proprio contributo. Significa essere "squadra". Dove si vince o si perde insieme. Nell'attività sportiva come nella vita di tutti i giorni».

L'episodio

L'episodio, lo ricordiamo, è avvenuto nei giorni scorsi a Seveso. Un genitore, dopo aver appreso che il figlio sarebbe partito dalla panchina, ha aggredito con  due pugni Luigi Zambelli (responsabile del settore giovanile della Base 96 di Seveso) e ha dato uno schiaffo a Luigi Pasinato (allenatore). Dopo quanto accaduto Zambelli si è dimesso. Al contempo la società ha preso provvedimenti e ha deciso di "bandire" il papà violento da tutte le attività della squadra.

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