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Volti, silenzi, luci e speranze per Gaza

Una folla compatta ha partecipato alla fiaccolata “Luci per Gaza”, una manifestazione sentita e intensa voluta dai cittadini di Arcore insieme a numerose associazioni culturali locali

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Arcore si è illuminata per Gaza. Ieri sera, lunedì 28 luglio, piazza Pertini si è riempita di volti, silenzi, torce e speranze. Una folla compatta ha partecipato alla fiaccolata “Luci per Gaza”, una manifestazione sentita e intensa voluta dai cittadini di Arcore insieme a numerose associazioni culturali locali. Un momento collettivo, nato dal basso, per esprimere solidarietà e vicinanza a un popolo che da mesi vive sotto assedio.

Volti, silenzi e speranze per Gaza

Il ritrovo è stato fissato in piazza Pertini, dove si sono ritrovati centinaia e centinaia di persone, tra cui l’intera Amministrazione comunale. Torce accese, candele tra le mani, uno spazio pubblico trasformato in luogo di ascolto e coscienza.

Dapprima si sono susseguiti alcuni interventi. Tra questi, quello toccante di Roberto Sala, anima delle sinistra arcorese, che ha parlato con parole forti e chiare.

“Ci troviamo qui per esprimere vicinanza e solidarietà a un popolo che patisce morte e fame, che rischia di essere allontanato per sempre dalla sua terra, vista addirittura da altri come occasione d’affari e luogo di divertimento per altre genti. Non dobbiamo però limitarci a gridare il nostro dolore – ha dichiarato – Ma agire, con tutti gli strumenti a disposizione, anche con forme di lotta non violenta, affinché questa tragedia abbia una fine. La politica deve rispondere ora, senza più attendere”.

Non presente fisicamente, ma idealmente accanto alla comunità, anche il sindaco Maurizio Bono. A dare voce al suo messaggio è stato il vicesindaco, Lorenzo Belotti, che ha letto il suo intervento:

“La fiaccolata che attraverserà il cuore di Arcore è molto più di un gesto simbolico. È un grido silenzioso ma potente che nasce dalla nostra comunità e si unisce a tante altre voci nel mondo per dire che non possiamo restare indifferenti. È un modo per dire che la nostra coscienza è vigile, che la nostra umanità è viva”.

Anche il parroco don Virginio Vergani ha voluto offrire un pensiero spirituale, citando Papa Leone: “La pace sia con voi: una pace disarmata e disarmante, umile e perseverante. Disarmante perché facciamo l’esperienza dell’impotenza di fronte a questo dramma, ma portiamo nel cuore il desiderio della pace”.

Ultimo intervento, ma non meno importante, è stato quello della sindaca di Lesmo, Sara Dossola:

“La richiesta è l’impegno di ciascuno di noi affinché si fermi questa disumanità. È vero che noi non possiamo fare il tutto, ma possiamo fare anche un pezzo in questa direzione per dire basta alla guerra”.

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Dopo i discorsi, la fiaccolata si è mossa lentamente per le vie del centro, in un silenzio che parlava più di mille slogan. Il corteo ha raggiunto Largo Vela, e da lì i partecipanti sono entrati nella sede comunale di Villa Borromeo, dove la serata è proseguita con riflessioni libere. Alcuni cittadini hanno voluto prendere la parola: c’è chi ha riflettuto sul futuro negato ai giovani in Palestina, chi ha letto i nomi di vittime realmente decedute, restituendo loro voce e dignità.

L’evento è stato concepito come momento apartitico: era stato chiesto esplicitamente di non portare bandiere per non trasformare la manifestazione in un terreno di schieramento politico. Tuttavia, qualcuno ha scelto comunque di portarne. Un gesto che ha suscitato qualche discussione, ma che non ha scalfito il senso profondo della serata: unire le persone nel dolore e nella speranza, al di là delle divisioni. “Luci per Gaza” ha illuminato la città e l’ha fatto non solo con la luce delle candele e delle torce portate con rispetto dai numerosi partecipanti, ma è stato fatto con la luce più fragile e necessaria, quella della coscienza e dell’umanità.

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