A Misinto l’addio a Marchiori. Il parroco: “Solo Dio conosce i suoi pensieri e il suo tormento”
Oggi l'addio all'agente della Polizia locale di Lecco scomparso mercoledì.
Piazza gremita e piena di divise della Polizia locale oggi, martedì 1 dicembre, a Misinto per l’ultimo saluto al vicecomandante di Lecco Andrea Marchiori.
Oggi l’addio al vicecomandante Marchiori
Tantissimi i colleghi ed ex colleghi di Andrea Marchiori, il vicecomandante di 31 anni della Polizia locale di Lecco morto mercoledì scorso all’interno del suo comando, che oggi pomeriggio hanno voluto esser presenti alle celebrazioni dei suoi funerali. Tutti in divisa ufficiale, come a rimarcare l’abbraccio di tutte le Polizie locali, davanti alla chiesa parrocchiale.
Sull’attenti all’arrivo del feretro
Tutti sul piazzale della chiesa in attesa del feretro, davanti alla famiglia del vice comandante e al sindaco di Misinto, oltre a quelli di Lecco e Cologno Monzese dove Marchiori aveva prestato servizio. All’arrivo della bara, gli agenti hanno voluto tributargli un saluto, aprendo sull’attenti un corridoio tra i tanti presenti per fargli raggiungere la chiesa.
“Solo Dio conosce il suo tormento”
Sono tante le domande che restano nei pensieri dei presenti. Su tutte, il perché di questa tragica scomparsa. Un perché, di cui ha parlato anche il parroco di Misinto don Andrea Moscatelli nella sua omelia.
“È giusto un dio che permette queste cose? Siamo qui per dare il saluto cristiano ad Andrea. Un saluto venato dalla tristezza e dal dolore ma soprattutto da tante domande. Cosa è passato nella testa e nel cuore di questo ragazzo? Perché? Forse il dubbio è il rifiuto di Dio, come successo a Marta nel vangelo. Se Dio fosse stato qui, forse Andrea non sarebbe morto. Noi non conosciamo i pensieri di Dio ma lui è l’unico che sa cosa ha pensato Andrea, i suoi pensieri e il suo tormento".
"Non sarà mai possibile accettare questa perdita, ogni momento ci faremo delle domande e dei pensieri. Perché la nostra vita è fatta di relazioni e quando qualcuno viene a mancare lascia un vuoto. Ma anche in questo momento di tristezza non deve mancare la nostra fede anche se è messa alla prova. Andrea ora è nelle mani di Dio che sono la sua casa, il suo riposo, le mani che forse saranno consolare chi lo ha perduto. Mani pronte sempre a perdonare, anche se, per come lo conoscevo, Andrea non aveva cose da farsi perdonare".