Addio a Gaudenzio Bernasconi, storico allenatore della Pro Lissone e della Caratese
Dopo una lunga carriera agonistica era passato all'allenamento. E' scomparso ieri, martedì, a Bergamo
Addio al campione Gaudenzio Bernasconi. Sia Lissone che Carate Brianza piangono la scomparsa dello storico allenatore che, tra l'altro, negli anni Ottanta portò la Pro Lissone Calcio in Promozione.
Il calcio piange Gaudenzio Bernasconi
Nato a Ponte San Pietro nella Bergamasca nel lontano 1932, Bernasconi è considerato dagli appassionati del pallone uno dei più importanti difensori italiani a cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta.
Cresciuto agonisticamente nella Vita Nova di Ponte San Pietro, era poi approdato all'Atalanta nel 1952. Tra il 1954 e il 1965 era stato una delle punte di diamante della Sampdoria.
Concluse la carriera nello Jesi dove rimase per tre annate in Serie C, poi tra le fila dell'Urbino prima del definitivo ritiro dall'attività agonistica nel 1970.
Conclusa la carriera calcistica, aveva allenato negli anni Ottanta anche la Pro Lissone Calcio (riportandola in Promozione) e prima ancora la Folgore Caratese.
Il ricordo della Samp
Gaudenzio Bernasconi aveva allenato la gloriosa Pro Lissone nelle stagioni 1981-1982 e la successiva 1982-1983. In precedenza, tra il 1978 e il 1981, aveva invece guidato la Caratese.
566 Roberto Mancini. 510 Moreno Mannini. 493 Pietro Vierchowod. 459 Angelo Palombo. 400 Fausto Pari. 376 Fausto Salsano. 365 Gaudenzio Bernasconi. Le statistiche parlano chiaro. Parlano di un autentico pezzo di storia dell’Unione Calcio Sampdoria. Storia vera, a cavallo tra gli anni 50 e 60, quando essere blucerchiati non era così facile come un trentennio dopo. Gaudenzio Bernasconi da Ponte San Pietro. In questo tremendo inverno 2022/23 ci ha lasciato anche lui. Orsacchiotto – come lo chiamavano tutti – aveva 90 anni e questa mattina, dopo la colazione, si è addormentato per l’ultima volta.
Questo il ricordo del club genovese dove Bernasconi ha lasciato un pezzo di cuore.
Erano lontani i tempi della trincea, con il 5 cucito dietro la schiena e la fronte alta propensa all’anticipo. Ma Gaudenzio era rimasto lo stesso di sempre, schivo e sensibile. E sampdoriano. Divenuto nel frattempo padre e nonno, si commuoveva ancora nel ripercorrere il passato e a ricordare le sue tantissime battaglie con la maglia dai colori più belli di tutti. Aveva le lacrime agli occhi anche in occasione dell’ultima sua apparizione a Marassi, da tifoso, nel febbraio 2016, felice di essere tornato a casa e di sfoggiare con orgoglio la sua maglia, la maglia di una bandiera. Perché questo è stato Bernasconi, una carriera professionistica da centromediano, dal 1954 al 1965, vissuta a Genova, tutta in Serie A. Non si tolse mai la soddisfazione di segnare un gol, ma a fare da contraltare a questa piccola grande lacuna aveva altre mille qualità: continuo e corretto, presente per 133 (tra il ’55 e il ’59) partite di fila e mai espulso, divenne un punto fermo della Sampdoria più forte prima dell’avvento di Paolo Mantovani, al punto da conquistare la Nazionale. Dalla provincia all’azzurro, classe operaia in Paradiso. Un Paradiso che da oggi potrà contare su una stella in più.
I funerali si terranno domani, giovedì 12 gennaio nella chiesa parrocchiale di Ponte San Pietro alle 10.
(immagine in copertina dalla pagina ufficiale dell'Uc Sampdoria)
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