Aeb annuncia il ricorso al Consiglio di Stato
L'annuncio dell'Azienda dopo il pronunciamento del Tar sull'aggregazione industriale con A2A: "Sentenze non condivisibili"
Aeb annuncia il ricorso al Consiglio di Stato contro le sentenze del Tar della Lombardia che considerano illegittima l'operazione di aggregazione industriale con A2A.
Aeb annuncia il ricorso al Consiglio di Stato
Aeb, la multiutility nella quale il Comune di Seregno è socio di maggioranza relativa, annuncia il ricorso al Consiglio di Stato dopo le sentenze del Tar della Lombardia che hanno ritenuto illegittima l'aggregazione industriale dell'Azienda brianzola con A2A, controllata dai Comuni di Milano e Brescia. In particolare il pronunciamento del Tribunale amministrativo di Milano ha annullato la delibera del Consiglio comunale dell'aprile 2020 con il via libera al partenariato fra le due società nel settore delle multiutility.
Per Aeb "sentenze non condivisibili"
In una nota Aeb afferma che "le sentenze del Tar Lombardia - Milano non sono condivisibili" e preannuncia "sin da ora che interporrà appello al Consiglio di Stato nei termini di legge. La società precisa che le richiamate sentenze non producono effetti diretti sugli atti societari di perfezionamento dell'operazione".
I ricorsi al Tar promossi da politici e imprese
L'Azienda con sede a Seregno ricorda che "i giudizi erano stati promossi da alcuni esponenti politici degli enti locali e da taluni imprenditori locali, in considerazione di un’asserita difformità della delibera rispetto alle regole di gestione delle partecipazioni pubbliche". In sede cautelare, il Consiglio di Stato aveva riformato le ordinanze adottate dal Tar della Lombardia con "la sospensione interinale degli atti impugnati".
La motivazioni del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato aveva annullato la sospensiva del Tar affermando che i ricorsi fossero inammissibili per carenza di legittimazione e di interesse dei ricorrenti e in ragione “della natura di vicenda modificativa societaria e della infungibilità dell’operazione”, approvata con la delibera del Consiglio comunale. "Per questa ragione all’operazione era stato dato seguito in data 27 ottobre 2020, posto che a quella data alcun provvedimento giurisdizionale ostava al suo perfezionamento", conclude la nota diffusa da Aeb.