Desio

Alle Acli rubato il barattolo con le offerte per gli ucraini

Lettera aperta con l'invito a restituirli, "non a noi, ma ai nostri fratelli ucraini che cercano il pane e la vita, che perdono la casa e lasciano i propri cari, scappando dalle bombe e dai carri armati".

Alle Acli rubato il barattolo con le offerte per gli ucraini
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Rubato il barattolo con le offerte all’associazione "Regala un sorriso" per l’Ucraina. Il presidente delle Acli di Desio, Francesco Pasquali, con il Circolo, si rivolge al ladro con una lettera aperta.

Rubato il barattolo con le offerte agli ucraini, lettera aperta delle Acli

"Le Acli esistono per essere attenti ai più bisognosi, anche fuori confine - spiega - Così, quando è scoppiata la guerra in Ucraina, abbiamo pensato di lasciare in sede un barattolo di vetro trasparente dove ognuno di noi, volontari e lavoratori dipendenti delle Acli di Desio, ha pensato di restituire qualcosa, frutto dei propri digiuni e delle proprie rinunce, che per alcuni di noi sono anche un gesto di fede, a favore di persone che in più di trent’anni abbiamo imparato a conoscere e alle quali abbiamo imparato a voler bene". Persone che "hanno il volto dei figli, dei nipoti, degli sposi, dei fratelli e delle sorelle, dei genitori di persone che lavorano nella nostra città, che si prendono cura delle nostre persone anziane, da loro accarezzate, sollevate, abbracciate. Pensa, questi amiche e amici ucraini a volte per i nostri anziani non hanno nemmeno dormito di notte. Abbiamo cercato di ricordare queste persone divenuteci care e che stanno scappando da distruzione e morte, perdendo le loro case, lasciando forzosamente i loro cari, così come potevamo: con qualche contributo economico da destinare all’Associazione “Regala un sorriso” che tanto ha fatto per gli amici ucraini dal 1986, anno del disastro nucleare di Chernobyl".

 

Soldi portati via senza leggere a chi erano destinati

Chi ha preso le offerte potrebbe anche essere un povero che aveva vergogna a chiedere aiuto. "Certamente non ti sarebbero stati negati pane, dignità e lavoro, magari anche qualche contributo economico se necessario, ma dove anche bisogna avere prima il coraggio di andare a riconoscere: 'sono povero'. E questo non è facile, hai ragione", prosegue la lettera. Soldi portati via senza leggere a chi erano destinati. Così il Circolo ha pensato di rimettere il barattolo e anche i soldi. "Non sono gli stessi soldi, perché sono nuovo denaro che tireremo fuori ancora dalle nostre tasche, magari rinunciando ancora a qualcosa e pregando il Padre nostro (anche tuo!) di non far mai mancare il “pane quotidiano” a nessuno. Se vuoi puoi unirti a noi", l’invito.

"Riportali, caro amico ti aspettiamo"

Un’occasione  "per far risplendere la tua dignità". Secondo il Circolo non c’è bisogno che il responsabile del furto si faccia riconoscere, può farlo rimanendo nell’anonimato. «Però la tua dignità brillerebbe e… credi a noi, non te ne andresti a mani vuote, non saresti lasciato solo, perché se è vero che Gesù ha promesso il “centuplo” a chi abbandona tutto per seguirlo, saremmo dei vigliacchi se ti lasciassimo andare a mani vuote dopo aver restituito tutto. Restituito non a noi, ma ai nostri fratelli ucraini che cercano il pane e la vita, che perdono la casa e lasciano i propri cari, scappando dalle bombe e dai carri armati. Caro amico, ti aspettiamo. E ti vogliamo già bene».

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