Appiccato il fuoco al portone della chiesetta di Santa Giuliana a Taccona
Uno sfregio alla storica chiesa di Muggiò del tredicesimo secolo. La stessa sorte era toccata ad altri due portali durante l'estate
Ancora uno sfregio a una delle chiese cittadine, quella più antica e storica. Le sue porte sono regolarmente aperte per invitare i fedeli e i passanti a una preghiera. Le sue porte mostrano la sua ferita.
Dopo il fuoco appiccato ai portoni delle chiese di San Carlo e San Francesco durante l'estate, presumibilmente a cavallo tra il venerdì e il sabato mani ignote hanno innescato il rogo alle porte della chiesetta di Santa Giuliana nel quartiere Taccona.
Spiccano le tracce nere lasciate dalle fiamme. Fortunatamente non ha provocato danni all'interno dell'antico oratorio che è il cuore del quartiere Taccona.
I precedenti la scorsa estate
Durante l'estate, ignoti avevano appiccato il fuoco al portone della chiesa di San Carlo. La chiesa era da tempo nel mirino dei vandali che avevano imbrattato il sagrato con sporcizia e sterco.
Poi in agosto il fuoco era stato appiccato al portone della chiesa di San Francesco, e poi i vandali avevano imbrattato di vernice le mura del santuario della Madonna del Castagno.
I fedeli, i residenti ma anche chi non risiede più nel quartiere Taccona hanno espresso lo sgomento e la rabbia di fronte al gesto deprecabile con un tam tam sui social.
La chiesetta di Santa Giuliana: la più antica
Le prime tracce storiche della chiesetta di Santa Giuliana risalgono al tredicesimo secolo, ma un mattone rinvenuto durante i restauri del 1965 fa supporre un'edificazione anteriore, facendo quindi ritenere l'edificio tra i più antichi della città.
Nel 1750 venne realizzata la piccola sacrestia. in questo piccolo oratorio confluivano i fedeli del circondario, come quelli delle cascine Faipò e Carugo. Durante la Seconda guerra mondiale divenne il deposito delle armi delle truppe tedesche e nel 1965 furono portati avanti i restauri.
Attorno c'è l'impianto della Cascina di Santa Giuliana originariamente destinata a fienile e negli anni trasformata in residenza.
All'interno ci sono i quadri di Santa Giuliana che incatena il diavolo, di San Giuseppe e San Carlo Borromeo che fece tappa li e una raffigurazione della Madonna delle Grazie a cui il tempio è dedicato.