Arcore

Arcore, il magazzino viveri della Caritas è quasi vuoto e il futuro del sodalizio è tutto da scrivere

L'accorato appello lanciato da Carlo Sala, anima del sodalizio parrocchiale a tutti gli arcoresi

Arcore, il magazzino viveri della Caritas è quasi vuoto e il  futuro del sodalizio è tutto da scrivere
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Donazioni di generi alimentari sempre più in calo e insufficienti a far fronte alle tante richieste delle famiglie in difficoltà economiche. Una vera e propria emergenza si aggiunge anche il fatto che tra qualche mese il magazzino della Caritas di Arcore  (che attualmente si trova nell’ex oratorio femminile) sarà costretto a trovare un’altra sede. Sono mesi davvero difficili per il sodalizio che fa parte della Comunità pastorale Sant’Apollinare e che è guidato dall’infaticabile Carlo Sala.
Nei giorni scorsi quest’ultimo ha tappezzato le porte di ingresso delle chiese e le bacheche parrocchiali per chiedere un aiuto concreto agli arcoresi.

L'appello di Sala

"Recentemente il banco alimentare di Muggiò ha lanciato l’allarme riguardante le donazioni di viveri sempre più in calo - ha spiegato Sala - Purtroppo questo fenomeno ha delle conseguenze negative anche sulla nostra realtà cittadina, in prima linea per l’assistenza delle famiglie indigenti, poichè anche noi riceviamo aiuti dalle famiglie solidali che volontariamente forniscono prodotti di vario genere e un aiuto economico. Purtroppo questo apporto, da qualche mese, non è più sufficiente per far fronte alle richieste dei nuclei famigliari in stato di difficoltà e sempre in aumento. Lancio un appello alle famiglie arcoresi affinchè si uniscano a coloro che già donano viveri in maniera costante".

Martedì mattina della scorsa settimana Sala ha aperto le porte del magazzino di via Filzi alla nostra redazione. Purtroppo la fotografia della dispensa dove vengono stoccati i viveri è desolante.

"Abbiamo gli scaffali vuoti e la fila di persone, fuori dalla nostra sede, che chiede aiuto - ha continuato Sala - Chi volesse aiutarci lo può fare rivolgendosi direttamente a noi volontari al martedì e al venerdì mattina dalle 9.30 alle 12".

Il problema «magazzino»

Oltre al problema della mancanza di viveri l’altra grana che non fa dormire sonni tranquilli a Sala e ai volontari è il futuro del magazzino Viveri. Infatti non è un mistero che l’ex oratorio femminile, per stessa ammissione del parroco don Giandomenico Colombo, in procinto di trasferirsi a Molteno, nel lecchese, verrà venduto (secondo i ben informati, in realtà l’accordo con l’acquirente sarebbe stato già raggiunto e sottoscritto nei mesi scorsi anche se ora tutta la documentazione è in mano alla Curia milanese). Una alienazione che riguarda anche il magazzino viveri che si trova proprio all’interno dell’oratorio e che ora dovrà cercare un’altra collocazione.

"Stante la decisione, ormai presa, della totale alienazione dell’oratorio femminile, è fondamentale mantenere un dialogo aperto con la Caritas così da arrivare all’individuazione in tempi brevi di una nuova sede per la Caritas, evitando soluzioni utopiche o troppo in là nel tempo"  si legge sull’ultimo numero pubblicato sulle «Querce di Mamre», l’informatore parrocchiale della comunità pastorale.

In questi mesi Sala e i volontari non se ne sono stati con le mani in mano. Anzi hanno sviluppato un progetto avveniristico che prevede non solo lo spostamento del magazzino ma la creazione della "Bottega della Solidarietà". Si tratterebbe di una struttura, gestita da Caritas, che comprenderebbe un piccolo supermercato a disposizione delle famiglie bisognose della Comunità Pastorale, sulla falsa riga di quanto realizzato a Carnate, Lesmo e Vimercate.

Magazzino a Sant'Apollinare?

Diverse le proposte sul tavolo, alcune di esse già scartate per problemi logistici: dal trasferimento del magazzino all’interno dei locali della parrocchia del Santo Rosario all’identificazione di alcune proprietà comunali che potevano accogliere la struttura, in primis l’ex scuola elementare di Cascina del Bruno o alcuni locali ubicati a Bernate. Queste ultime due, però, non sono state prese in considerazione poichè troppo periferiche rispetto al centro cittadino. L’unica certezza è che il dialogo tra la Caritas e il sindaco Maurizio Bono è costante a tal punto che il primo cittadino ha svelato in anteprima, al nostro giornale, quello che sarebbe il suo sogno: destinare i locali di Sant’Apollinare proprio alla Caritas per sviluppare il suo progetto.

In campo anche l'Amministrazione comunale

Però, al momento, è tutto in stand-by anche in attesa dell’arrivo, a settembre, del nuovo responsabile della comunità pastorale don Virginio Vergani, che sicuramente vorrà prendere coscienza della situazione prima di capire come muoversi.

"Con Carlo Sala ci sentiamo costantemente tant’è che nei mesi scorsi ci siamo recati nelle sedi Caritas di Carnate e Vimercate per capire come poter organizzare un progetto simile sul nostro territorio - ha spiegato Bono - Alla Caritas sono state fatte diverse proposte ma quella che potrebbe davvero risolvere tutti i problemi potrebbe essere quella di Sant’Apollinare. Infatti è nostra intenzione spostare il centro diurno all’interno del San Giuseppe una volta che verrà ristrutturato. A quel punto i locali di Sant’Apollinare si potrebbero liberare per fare spazio alla Bottega Solidale".

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