Associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico illecito di rifiuti: due indagati risiedono in Brianza
In totale sono 14 gli arresti operati nella giornata di ieri, lunedì 15 aprile, dalla Guardia di Finanza
Ci sono due indagati residenti in Brianza nell’inchiesta della Dda di Milano per presunti reati di associazione mafiosa, estorsione, rapina, trasferimento fraudolento di valori, truffe alle agenzie di lavoro interinale e traffico illecito di rifiuti.
Associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico illecito di rifiuti: due indagati risiedono in Brianza
Sono 14 gli arresti operati nella giornata di ieri, lunedì 15 aprile, dalla Guardia di Finanza contro la ‘ndrangheta attiva a Milano, e facente capo alla figura di Salvatore Giacobbe ritenuto, “senza timore di smentita, capo indiscusso e promotore” dell’organizzazione smantellata dalle Fiamme Gialle, che ha come punto di riferimento la potente cosca calabrese dei Piromalli, di Gioia Tauro (Reggio Calabria). Coinvolti nelle accuse anche i figli Angelino e Vincenzo Giacobbe, 43 e 44 anni, residenti a Solaro e Arcore. Nelle indagini figura anche il palermitano 49enne Giuseppe Longo, residente a Lissone, accusato di intestazioni fittizie di attività economiche a favore del clan, con l’aggravante dell’agevolazione del sodalizio mafioso.
La Dda ha emesso anche un sequestro d’urgenza per quattro società titolari di locali all’interno del “Mercato Comunale Isola”, nella zona della movida milanese. A eseguire il provvedimento sono stati i militari del Gico del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza Milano, con il coordinamento del pm Silvia Bonardi. L’indagine vede il gruppo dei Giacobbe – Salvatore e i figli Vincenzo e Angelino – “interloquire con i Casalesi quando opera nel settore dei rifiuti, con i Piromalli quando si occupa di acquisizioni di esercizi commerciali, con i Mancuso quando deve risolvere questioni legate alle mere estorsioni”.