Processo

Assolto il motociclista a processo per la morte della moglie in un incidente stradale

Andrea Brambilla era alla guida della moto Bmw e viaggiava con la consorte su viale Monte Rosa. La procura aveva chiesto l’assoluzione

Assolto il motociclista a processo per la morte della moglie in un incidente stradale
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Assolto dalla pesantissima accusa di omicidio stradale per la morte della moglie Francesca Fumagalli, di Casatenovo, operatrice sanitaria, che viaggiava dietro di lui in moto. Si chiude con una pronuncia di innocenza una vicenda comunque molto dolorosa per Andrea Brambilla, 40enne di Casatenovo ma ambulante molto conosciuto ad Arcore.

Era finito a giudizio per aver guidato la propria moto Bmw a una velocità eccessiva, anche se dall’istruttoria dibattimentale svoltasi davanti al giudice Guglielmo Gussoni è emerso che l’uomo non ha tenuto una condotta imprudente. La stessa assoluzione era stata chiesta anche dal pubblico ministero Sara Mantovani.

L'incidente

L’incidente risale all’8 maggio 2021, all’incrocio tra le vie San Martino e Monte Rosa, davanti all’azienda Rovagnati di Arcore. La moto si era scontrata con una Fiat 500 L condotta da un ragazzo allora 29enne che arrivava da Lesmo, in senso opposto rispetto alla corsa dei due sposi che invece arrivavano da Villasanta. Entrambi i coniugi erano stati soccorsi in codice rosso. Andrea Brambilla era stato trasportato all'ospedale San Gerardo di Monza mentre la donna era stata trasferita a Vimercate e in ospedale era morta poco dopo per le gravi ferite riportate.
L’automobilista, secondo quanto emerso, è già stato condannato con un rito alternativo. In aula è stata sentita anche la versione dell’imputato.

La sua versione in aula

"Quel giorno io e mia moglie abbiamo incontrato alcuni amici al parco di Monza. Non vedevamo nessuno da tempo dalla nascita della nostra secondogenita due anni prima, e poi c’era stato anche il Covid", aveva raccontato Brambilla.

"Siamo saliti in moto per tornare verso casa, verso Casatenovo. La strada era completamente sgombra, a causa della pandemia c’era poca gente in giro. Vedo questa macchina davanti, che doveva svoltare ma non si decideva mai, io rallento, lo facevo sempre in quel punto perché è una rotonda da cui possono sbucare altri mezzi da varie direzioni. Proprio quando faccio per passare, lui mi prende, io finisco sul bagagliaio senza neanche il tempo di rendermene conto. Da allora, quella strada non l’ho mai più percorsa".

 

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