All'Altopiano di Seveso

Aveva scagliato sassi contro la cappella della Madonna della pace, identificato il responsabile

Si tratta della stessa persona che nella notte tra il 16 e il 17 marzo aveva danneggiato il ponticello di via Al Torrente e alcune auto in sosta.

Aveva scagliato sassi contro la cappella della Madonna della pace, identificato il responsabile
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Aveva scagliato sassi contro la cappella della Madonna della pace in via Cacciatori delle Alpi, all'Altopiano di Seveso, infrangendone i vetri. E' stato identificato dai Carabinieri il responsabile del danneggiamento.

Sassi contro la cappella della Madonna della pace, identificato il responsabile

Si tratta della stessa persona che nella notte tra il 16 e il 17 marzo aveva danneggiato il ponticello di via Al Torrente e alcune auto in sosta. Attraverso la visione dei filmati di videosorveglianza della zona, i militari sono infatti riusciti a ricostruire il percorso compiuto dall'uomo, un 37enne marocchino che risulta residente in città ma di fatto è senza fissa dimora, celibe, disoccupato, tossicodipendente, irregolare sul territorio, già noto alle forze dell'ordine per reati contro la persona, la famiglia, il patrimonio e per reati in materia di armi e stupefacenti. Dalle registrazioni delle telecamere non si nota direttamente il 37enne mentre scaglia i sassi contro la cappella, ma le circostanze hanno permesso agli inquirenti di far ricadere su di lui gravi indizi di colpevolezza.

Aveva danneggiato il ponticello e le auto in sosta

Quella stessa sera, intorno alle 22.30, i Carabinieri erano infatti intervenuti in via Al Torrente dopo aver ricevuto la segnalazione di un uomo che brandiva un paletto di ferro tra le mani e stava danneggiando alcune autovetture in sosta, il marciapiede, il parapetto del ponticello inaugurato negli scorsi mesi dopo una lunga chiusura e varie strutture in metallo a bordo strada. Dalle prime informazioni raccolte da una pattuglia della stazione di Seveso intervenuta sul posto, l’uomo si era da poco allontanato a bordo di una bicicletta. I militari si erano subito messi a cercarlo e lo avevano individuato in corso Garibaldi mentre portava la bicicletta a mano e tirava calci ai cestini dei rifiuti. Il 37enne, in evidente stato di alterazione psicofisica, alla vista dei militari aveva cominciato a minacciarli puntando loro un arnese scuro che sembrava essere un’arma. Dopo che Carabinieri avevano capito che si trattava di altro, gli si erano avvicinati ed erano riusciti a bloccarlo scoprendo che quello che era stato puntato verso di loro era semplicemente la pompa della bicicletta.

Minacce di morte ai Carabinieri

In considerazione dello stato di alterazione del 37enne, era stato richiesto l’ausilio del 118. Nonostante i tentativi di calmarlo, l’uomo, oltre a rifiutare le cure dei sanitari, si era ulteriormente agitato continuando a minacciare di morte i Carabinieri. Successivamente, con l’ausilio dì un’altra pattuglia, i militari erano riusciti a calmarlo e ad accompagnarlo in caserma a Seveso, dove aveva continuato a inveire contro di loro. Al termine degli accertamenti, il 37enne era stato denunciato per resistenza, minaccia e danneggiamento.

Denunciato per deterioramento di oggetto di chiesa e danneggiamento aggravato

E ora, dopo aver appurato che era stato lui a vandalizzare anche la cappella di via Cacciatori delle Alpi, il 37enne dovrà rispondere anche di deterioramento di oggetto di chiesa e danneggiamento aggravato (dato che si tratta di oggetti sacri esposti lungo la via).

Gli Alpini hanno sistemato i vetri della cappella

Nei giorni scorsi il Gruppo Alpini di Seveso ha riparato la cappella della Madonna della pace di via Cacciatori delle Alpi. Dopo aver sostituito i vetri, le Penne nere hanno anche organizzato un momento di preghiera il 2 aprile: «Per riparare l’oltraggio verso la Regina della pace abbiamo pregato la Vergine Maria chiedendole perdono per l’offesa subita», spiegano gli Alpini, che hanno invitato a portare un sacchetto di petali profumati (biodegradabili): «Come una mano sacrilega ha scagliato sassi contro il vetro della cappella, così noi con affetto abbiamo voluto lanciare petali profumati alla Regina della pace».

La cappella della Madonna della pace riparata dagli Alpini
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