Bancarotta Bames, chiesti 5 anni e 10 mesi per i fratelli Bartolini

Rinviati a giudizio anche gli altri 8 imputati per il crac da decine di milioni di euro.

Bancarotta Bames, chiesti 5 anni e 10 mesi per i fratelli Bartolini
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Bancarotta Bames, chiesti 5 anni e 10 mesi per i fratelli Bartolini. Una condanna pesante. E' quanto ha chiesto nella mattinata di oggi, venerdì,  il pubblico ministero Rosario Ferracane, nell'ambito del processo al Tribunale  Monza per il crac delle società Bames e Sem, del gruppo Bartolini Progetti, del Comparto ex Celestica di Vimercate.

Dieci persone coinvolte

Dieci le persone coinvolte a vario titolo per bancarotta fraudolenta e distrazione di fondi per decine di milioni di euro. Con la conseguente chiusura delle aziende e il licenziamento di centinaia di lavoratori.

A due anni esatti dall'avvio del procedimento (la richiesta di rinvio a giudizio risale al 30 gennaio del 2018), finalmente si entra nel vivo.

La requisitoria

I due fratelli Selene e Massimo Bartolini, figli del patron del gruppo, Romano Bartolini, avevano chiesto di accedere al rito abbreviato, con relativo sconto di pena. Perciò nell'udienza di oggi si è subito entrati nel vivo con la dura requisitoria del pubblico ministero, che ha chiesto per entrambi una condanna a 5 anni e 10 mesi.

Il danno morale ai lavoratori

I legali degli ex lavoratori hanno anche chiesto un risarcimento del danno morale di 5mila euro a testa per ciascuno lavoratore (67 quelli che si sono costituiti in giudizio). Si tornerà in aula il 3 luglio probabilmente già per la sentenza.

Il rinvio a giudizio degli altri 8

Non è tutto, perché nella stessa udienza è stato anche deciso il rinvio a giudizio degli altri 8 imputati che non avevano fatto ricorso al rito abbreviato. Tra loro anche Romano Bartolini e Oozi Cats, amministratore delegato di Telit, una delle società del gruppo finita nell'indagine. Gli altri sono: Luca Bertazzini, in qualità di presidente del consiglio di amministrazione di Bames fino al 2008,  Giuseppe Bartolini (omonimo de Bartolini, ma senza legami di parentela) e Alessandro Di Nunzio.  Andranno a processo anche i tre membri del collegio sindacale Riccardo Toscano, Angelo Sandro Interdonato e Salvatore Giugni. Per gli otto rinviati a giudizio si torna in aula il 16 aprile.

Chiesta la ricusazione del giudice

Intanto in apertura dell'udienza di oggi, i legali di due degli imputati (due dei tre del collego sindacale) hanno depositato una richiesta di ricusazione del giudice. Richiesta rispetto alla quale dovrà decidere, a giorni, la Corte d'Appello.

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