Barista sequestrato nel suo locale da due banditi
Vittima il titolare del "Damatrà" in piazza Fiume a Copreno. I delinquenti hanno rubato 1.200 euro e scassinato una macchinetta.
Lo hanno chiuso nello sgabuzzino dopo avergli legato le mani e aver apposto del nastro adesivo sulla bocca, per impedirgli di urlare. Poi, per circa mezz’ora, sono rimasti nel locale, rubando l’incasso, pari a circa 1.200 euro, e riuscendo a scassinare una delle macchinette. Quindi si sono dileguati. Solo dopo un’ora e mezza, o forse anche di più, i Carabinieri hanno liberato Marco Montanari, 42enne di Barlassina che gestisce, insieme alla sorella, il bar «Damatrà» in piazza Fiume, nella frazione di Copreno, a Lentate sul Seveso.
Barista sequestrato nel suo locale
Ha vissuto momenti di puro terrore nella notte tra sabato 27 e domenica 28 aprile, poco dopo l’orario di chiusura del locale, intorno a mezzanotte. In base a quanto è stato possibile ricostruire, due individui hanno aspettato che il barista fosse rimasto solo per sistemare le ultime cose prima della chiusura. Quindi, con i volti travisati da sciarpa e scaldacollo, indossando i guanti per non lasciare impronte, sono entrati e dopo avergli chiesto di consegnare i soldi lo hanno portato nello sgabuzzino, senza ricorrere alla violenza.
Chiuso nello sgabuzzino con nastro adesivo sulla bocca
Niente pugni, schiaffi o armi puntate per intimidirlo: lo hanno immobilizzato per impedire che scappasse e si sono sincerati che non potesse chiedere aiuto gridando. Chiusa a chiave la porta dello stanzino, si sono dati da fare per raggiungere il loro obiettivo: rubare i soldi dalla cassa e anche quelli delle macchinette. Avrebbero utilizzato dei leverini e forse anche un flessibile per aprire le slot-machine, riuscendo a scardinarne una per asportare una somma di denaro non ancora quantificata. Arraffato il bottino, si sono dati alla fuga.
L'allarme lanciato da un residente
Solo oltre un’ora dopo un residente nella frazione, notando che il bar aveva ancora le luci accese e non scorgendo nessuno all’interno, ha allertato i Carabinieri. Tempestivamente i militari si sono portati in piazza Fiume e una volta dentro il bar hanno avvertito i lamenti del 42enne provenire dallo sgabuzzino.
Indagini in corso da parte dei Carabinieri
Lo hanno quindi liberato e il barista, spaventato, ha raccontato la tremenda esperienza vissuta. Successivamente ha sporto denuncia. Sono in corso le indagini per ricostruire tutti i dettagli dell’episodio. Al vaglio le immagini delle telecamere presenti in piazza Fiume: dai filmati potrebbero emergere elementi importanti per risalire ai responsabili. Bocche cucite al bar: «Non è successo niente».