Boom di pazienti Covid, l'ospedale si riorganizza
Verranno ridotte ancora le attività sanitarie non urgenti come già nella prima fase
Il numero di pazienti che arrivano in codice rosso per Covid continua ad aumentare. Corre veloce il contagio e sale rapidamente il numero di pazienti ricoverati al nosocomio cittadino. Triplicati in soli dieci giorni. Ora sono 126, di cui 10 in terapia intensiva e 20 subacuti. L'ospedale San Gerardo è pronto a gestire la nuova ondata epidemica. "Ci siamo preparati per questa seconda ondata autunnale, ma è partita molto rapidamente", ha spiegato il direttore dell'Asst Monza Mario Alparone.
La situazione al San Gerardo
Se la risposta ospedaliera sarà più organizzata, grazie anche a due centrali di coordinamento regionali, il virus non si è invece indebolito rispetto alla prima fase. «Vediamo i casi gravi con gli stessi sintomi di marzo, solo che ora sappiamo di più di questo virus rispetto ad allora e la risposta è più efficace». Ma il vero problema di una seconda ondata così «travolgente» è che nonostante lo sforzo enorme di ritardare il più possibile la contrazione dell’attività ordinaria del nosocomio, a breve verranno limitate per forza le attività ospedaliere non urgenti, soprattutto di internistica e con prescrizione a 120 giorni. Ad annunciarlo è lo stesso Alparone: «Dispiace che si debba arrivare a questo punto con lo sforzo immane che ha fatto l’ospedale per recuperare le 54mila prestazioni sanitaria saltate durante il lockdown e la messa a disposizione di sale operatorie anche al sabato. Ma non c’è scelta con i numeri che stiamo vedendo».
La riorganizzazione
Insomma, a breve come le case di riposo che chiudono, anche gli ospedali dovranno essere se non blindati «attenzionati» perché si mantengano il più possibile i percorsi sicuri, rimandando a tempi migliori tutte le attività meno urgenti. Anche se in questo senso ormai esistono accessi separati, stanze grigie e grande attenzione perchè l’ospedale non diventi veicolo di contagio. In primavera il San Gerardo riuscì a gestire fino a 1800 pazienti, di cui 350 da fuori provincia. «Speriamo di non tornare a quei livelli, perché vorrebbe dire bloccare ancora le attività ordinarie. Per noi smontare e riconvertire l’ospedale per i pazienti Covid non è impossibile, lo possiamo fare, ma le persone devono capire che poi il problema è ripartire».
E se il personale sanitario è pronto a fare la sua parte, anche i monzesi devono tornare a fare la loro. Attenzione e prudenza devono essere le parole d’ordine. Perché questo virus può ancora farci molto male.
Bloccate visite non urgenti
Il Cup del San Gerardo non chiude. Ma è ovvio che alcune prestazioni non urgenti ora non saranno prenotabili, come nella prima fase. E nel dettaglio è prevista la a sospensione, con effetto immediato, della prenotabilità delle prestazioni in priorità D, P e controlli per tutte le Unità Operative, ad esclusione di Ematologia, Oncologia, Radioterapia, Nefrologia, Medicina Nucleare, Senologia, Psichiatria, Neuropsichiatria. Per i controlli, sono previste eccezioni per quelli post dimissioni/PS o a breve termine richiesti dallo specialista. Inoltre è prevista a partire da domani la sospensione dell’erogazione delle prestazioni in priorità D e P di Geriatria, Medicina (tranne Reumatologia e Dermatologia), Diabetologia, Gastroenterologia e Pneumologia (tranne spirometrie ed endoscopia respiratoria). Le prestazioni con priorità U e B sono sempre prenotabili.