La nota del sindacato

Cgil Lombardia risponde a Bertolaso "Le scuse non bastano più"

"A pagarne le spese sono sempre gli anziani, che ogni giorno vengono messi in forte disagio dalle decisioni di chi governa questa regione". 

Cgil Lombardia risponde a Bertolaso "Le scuse non bastano più"
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Cgil Lombardia risponde a Bertolaso "Le scuse non bastano più. A pagarne le spese sono sempre gli anziani, che ogni giorno vengono messi in forte disagio dalle decisioni di chi governa questa regione".

Cgil Lombardia risponde a Bertolaso "Le scuse non bastano più"

"Oramai siamo al tragicomico, la gestione della campagna vaccinale anti-covid è ancora peggio di quella già pessima dei vaccini anti-influenzali. A pagarne le spese sono sempre gli anziani, che ogni giorno vengono messi in forte disagio dalle decisioni di chi governa questa regione. Anziché essere primi nel raggiungimento dell’accordo con Confindustria sulla vaccinazione di massa, avremmo preferito essere primi nel completamento della fase 1 e degli over 80". Sono le parole del Segretario regionale della Spi Cgil Lombardia, Federica Trapletti, in merito ai problemi di gestione delle prenotazioni che si sono verificati nelle ultime ore a Milano e che hanno portato ad una lunga coda di anziani fuori dal centro vaccinale Niguarda.

I problemi al Niguarda

Guido Bertolaso, consulente del presidente Attilio Fontana per la gestione del piano vaccinale, poche ore fa è intervenuto sulla questione chiedendo scusa:

La coda degli anziani fuori dal centro vaccinale di Niguarda per gli errori di Aria che manda 900 convocazioni al posto delle 600 previste è una vergogna! Ho mandato la Protezione Civile ad assisterli, mi scuso con tutti loro! - ha scritto Bertolaso in un post su Facebook.

La Cgil: "Disagi in tutta la Lombardia"

Ma per la Spi Cgil Lombardia le scuse non bastano. E Valerio Zanolla, Segretario Generale Spi CGIL Lombardia aggiunge:

"Questi disagi nelle scorse settimane si sono ripetuti anche in tutte le province della Lombardia. L’altro fatto è che questa campagna contro ARIA, che comunque è pubblica, prelude ad una esternalizzazione ai privati di questo servizio come ci ha abituato l’assessore Moratti mentre invece basterebbe evitare di assegnare posti apicali a persone cui l’unico loro pregio è la tessera in tasca del potente di turno. Azzerare il vertice di ARIA e promuovere le persone capaci, questa è la ricetta".

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