Volontariato

Da Avo Carate un fiore per tutti i malati in ospedale

Il bel gesto del gruppo, guidato dal presidente Romano Bai, per esprimere vicinanza ai pazienti in occasione della Pasqua

Da Avo Carate un fiore per tutti i malati in ospedale
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Avo Carate (associazione volontari ospedalieri) regala un fiore per tutti i pazienti ricoverati in ospedale.

Un gesto per l'ospedale di Carate

Un gesto semplice, ma di grande significato in occasione della Pasqua. E' quello che il gruppo di volontari Avo Carate Brianza ha voluto dedicare questa mattina, venerdì 2 aprile, agli ammalati del presidio cittadino. Un simbolico “Non ti scordar di me” per manifestare vicinanza nella sofferenza.

Il gruppo caratese, guidato dal presidente Romano Bai, ha donato i fiori al personale ospedaliero. Non potendo accedere ai reparti per via dell'emergenza sanitaria in corso i volontari sono comunque attivi dal momento che l'ospedale ha istituito un servizio di ritiro e consegna biancheria per i malati ricoverati. I volontari con  un'infermiera incaricata sono impegnati,  dalle 10 alle 14, tutti i giorni da lunedì  al venerdì.

La lettera della volontaria

In una bella lettera, che riproponiamo integralmente, una delle volontarie del gruppo Avo Carate ha voluto spiegare il senso del gesto.

"In occasione delle festività pasquali noi volontari AVO abbiamo pensato di far sentire la nostra vicinanza ai pazienti ricoverati nell’Azienda Ospedaliera di Carate Brianza donando loro un “non ti scordar di me”. E’ un piccolo pensiero. Come dice il suo nome, i volontari sperano che i malati non si scordino di loro così come loro non si sono mai scordati dei momenti significativi vissuti nelle camere delle corsie accanto ai letti di tante persone con cui si è condiviso un tratto del percorso di vita. Il volto di ogni malato e malata incontrata è impresso nei loro cuori. Ora che la pandemia continua a perdurare e ci tiene lontani dal nostro servizio, i volontari sono consapevoli delle difficoltà che vivono gli ammalati e i loro cari che non possono stare loro vicini. Infatti chi tra i volontari ha contratto il virus, ma fortunatamente ha potuto essere curato a casa, ha sperimentato una grande paura dovuta anche alle informazioni martellanti delle trasmissioni televisive e alle immagini viste che la mente continuamente richiamava. E allora il pensiero andava a chi ammalato era solo in casa o in ospedale. Ha sperimentato la mancanza delle persone care accanto nel momento della sofferenza. Per fortuna ci sono cellulari, tablet ….. che hanno messo in comunicazione le persone ospedalizzate e i parenti che hanno vissuto anche loro la sofferenza del non esserci.

Ha compreso meglio il ruolo dei sanitari (medici, infermieri Usca, operatori ATS…) che hanno aiutato nel percorso di cura per cercare di portare alla guarigione.

Ha pensato a chi stava per lasciare la vita terrena e, nel momento del trapasso, non c’era nessuno dei propri cari a tenere la sua mano, a dare una carezza, ad accompagnare.

E ha riscoperto il grande valore del volontariato Avo e delle relazioni sociali. Quindi grande è il desiderio di poter tornare presto. E la fiducia è tanta e tanta è la sicurezza che non torneremo come prima, ma meglio di prima, perché abbiamo sperimentato il valore della vita, della salute, dei rapporti umani.

Un pensiero va anche a tutti i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari che con grande dedizione, con grande generosità, con professionalità, abnegazione, senso di responsabilità hanno affrontato questo lungo periodo di pandemia da Covid 19 e ancora sono impegnati in prima linea per aiutare, curare, confortare e servire tanti malati. Il nostro grazie è piccola cosa di fonte al loro impegno.

Il giorno di Pasqua è quello che più rappresenta il cambiamento, quello per voltare pagina e intraprendere un nuovo viaggio nelle luce. La luce che ognuno di noi intravede grazie ai vaccini, che ci premetterà di uscire dal tunnel e tornare a vivere momenti di vicinanza, perché la vicinanza, come dice Papa Francesco, è un balsamo prezioso che dà sostegno e consolazione a chi soffre nella malattia.

La luce che permetterà ai volontari di ritornare a portare il loro sorriso, una parola, un conforto ai malati, perché una buona terapia ha bisogno anche dell’aspetto relazionale.

A tutti l’Associazione AVO porge di cuore gli Auguri più sinceri per una serena Pasqua".

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