Con mamma e sorella

Davanti al tribunale per chiedere giustizia per Simone, ma il processo slitta a marzo

Presidio a Milano in occasione di un'udienza del procedimento a carico di tre dei minorenni coinvolti nell'omicidio del giovane di Vimercate.

Davanti al tribunale per chiedere giustizia per Simone, ma il processo slitta a marzo
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Al processo a carico di coloro che sono accusati di aver ucciso Simone indossando con orgoglio la maglia con la sua foto appoggiata al cuore.

Erano tanti gli amici e parenti che ieri pomeriggio, mercoledì 11 gennaio,  si sono ritrovati davanti al Tribunale dei Minori di Milano per stringersi attorno a Daniela Grassi e ad Andrea, mamma e sorella di Simone Stucchi, giovane di Vimercate ucciso nel settembre del 2021 a soli 22 anni durante una rissa a Pessano con Bornago.

A processo tre dei minori coinvolti, due accusati di omicidio

Un appuntamento importante perché in una delle aule si teneva un’udienza decisiva a carico di tre dei minori coinvolti nella vicenda. Due dei quali alla sbarra con l’accusa di essere stati gli autori materiali dell’omicidio.

Ucciso a coltellate

Simone fu infatti lasciato a terra in un lago di sangue dopo essere stato accoltellato a morte al culmine della lite.
Una rissa sfociata in tragedia in occasione di un appuntamento che due gruppi rivali, uno di Vimercate e uno di Pessano, si erano dati per regolare i conti pare per della droga non pagata.

Le attese di mamma Daniela, papà Massimo che aspettava notizie a Vimercate nell'edicola di famiglia di via Vittorio Emanuele II, e della sorella Andrea sono però andate deluse.

Daniela Grassi e Andrea, mamma e sorella di Simone Stucchi, davanti al Tribunale dei minori di Milano

Tutto rinviato a marzo: "Ci aspettiamo che restino in carcere per un po'"

"Speravamo nella sentenza o almeno nella richieste di condanna da parte del pubblico ministero - ha detto poi Daniela, che ha potuto seguire in aula l'udienza a porte chiuse  - Invece sono stati ascoltati solo i tre imputati che hanno ripetuto le loro versioni dei fatti. Poi il processo è stato aggiornato al 24 marzo. Dobbiamo quindi attendere ancora. Siamo comunque fiduciosi, ci aspettiamo condanne esemplari. Chi ha ucciso Simone deve restare in carcere per un bel po' di tempo".

Il presidio con la maglietta dedicata a Simone

Prima di entrare in aula mamma e sorella hanno voluto posare per una foto con addosso la maglia con l’immagine di Simone e la frase:  "Non è un addio ma un arrivederci" .

Scatto poi ripetuto al termine dell’udienza insieme a tutti gli amici e conoscenti che hanno accolto il loro invito ad essere presenti per un presidio simbolico.

Gli amici di Simone davanti al Tribunale dei minori con la maglietta dedicata al giovane di Vimercate

"Grazie per la vicinanza e l'affetto"

"E' stato di grande conforto per me e  mia figlia avere accanto, fuori dal tribunale, tanti amici di Simone - ha concluso mamma Daniela -  E' stata una bella testimonianza di vicinanza e affetto. Li ringraziamo con il cuore".

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