La denuncia

Davyd sogna le paralimpiadi ma con la carrozzina non riesce nemmeno a salire sul treno

L'incredibile odissea del 20enne villasantese Davyd Andryiesh: "Difficile anche muoversi nei vialetti del cimitero ed entrare nella maggior parte delle attività commerciali di Villasanta"

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Sogna di difendere i colori dell’Italia alle prossime paralimpiadi in programma a Parigi, nel 2024, sia nelle gare di nuoto che in quelle dell’handbike. Al momento, però, il giovanissimo Davyd Andryiesh, a bordo della sua carrozzina, non può nemmeno salire su un treno, in questo caso il «Besanino», dalla stazione ferroviaria di Villasanta, per raggiungere l’università Cattolica di Milano dove sta portando avanti il corso di studi in Linguaggi dei media.

 

La stazione di Villasanta rifatta solamente 5 anni fa

Motivo? Le banchine della stazione (rinnovata nel 2017 in occasione della visita del Papa a Monza) sono troppo basse e lui, a bordo della sua carrozzina elettrica, non riesce a salire sui convogli in piena autonomia.

 

Una vicenda surreale e l'appello al sindaco Ornago

Ha davvero dell’incredibile l’odissea che ogni mattina deve affrontare il giovane villasantese, che abita a poche centinaia di metri dalla stazione, per raggiungere l’università.

"Senza l’aiuto di mio padre non riuscirei a salire sul treno per Porta Garibaldi poiché la banchina è più bassa di 20 centimetri rispetto all’apertura delle porte - ha sottolineato Andryiesh - Invece al ritorno devo necessariamente scendere nella vicina stazione di Arcore e obbligare qualcuno a venirmi a prendere. Questa cosa la trovo inconcepibile, soprattutto in una stazione rifatta solamente 5 anni fa. Ho più volte sollecitato il capostazione ad adoperarsi per risolvere questa situazione e a quanto mi è stato detto la segnalazione è già arrivata ai vertici lombardi di Rfi ma nulla è stato fatto. Qui il Comune non c’entra nulla ma chiedo anche al sindaco Luca Ornago e agli assessori di darmi una mano in questa battaglia di civiltà. Purtroppo dell'abbattimento delle barriere architettoniche frega ben poco. Chi ha il problema, come me, se lo deve tenere o meglio deve trovare un modo per affronarlo. Ma non è giusto, una società non si può considerare civilizzata se non pensa agli ultimi, a coloro che hanno difficoltà. Questa stazione è stata rifatta solamente 5 anni. Come diavolo è possibile che non abbiano preso in considerazione l'alzamento della banchina fin da subito?".

L'articolo completo lo potrete leggere sul Giornale di Vimercate in edicola a partire da martedì 17 maggio 2022

 

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