Le maestre dell'asilo San Giuseppe di Arcore chiedono di essere licenziate
La struttura, come già annunciato ad agosto, non ha riaperto e parte del personale, senza stipendio né disoccupazione, si trovano in una situazione davvero complicata.
Dopo la chiusura dell'asilo San Giuseppe le dipendenti lanciano un appello. La struttura, come già annunciato ad agosto, non ha riaperto e parte del personale, senza stipendio né disoccupazione, si trovano in una situazione davvero complicata.
Dopo la chiusura dell'asilo San Giuseppe le dipendenti lanciano un appello
C'è grande preoccupazione tra le dipendenti (circa una decina quelle rimaste su 21 totali) dell'asilo San Giuseppe di Arcore. Dopo la chiusura annunciata all'inizio di agosto la struttura non ha riaperto e oggi, presso la sede della Cgil di Monza, si è tenuta una conferenza stampa. All’incontro hanno preso parte cinque lavoratrici e i sindacalisti Simone Cereda e Nicola Turdo.
Le 10 lavoratrici, incredibilmente, sperano di essere licenziate il prima possibile. Un paradosso giustificato dal fatto che questa è l’ultima soluzione rimasta per avere la garanzia di un più sicuro sostegno al reddito, ossia la NASpI. Al momento, infatti, il FIS (Fondo Integrazione Salariale), assicurerebbe alle maestre e alle ausiliarie ora disoccupate solo una parziale boccata d’ossigeno. Inoltre, l’assegno viene corrisposto con molto ritardo. La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), invece, garantirebbe una copertura maggiore.
Nell’incontro le lavoratrici hanno ribadito come il loro impegno nei confronti dell’asilo non sia mai venuto meno in anni di difficile gestione. Ma tutti questi sacrifici non sono riusciti ad evitare una chiusura già annunciata. “A gennaio – spiegano le lavoratrici – sono state chiuse le iscrizioni, un cattivo segnale che abbiamo interpretato come l’epilogo della vicenda”. La struttura seguiva oltre 150 bambini, tra asilo nido e scuole dell’infanzia.
“Eravamo una scuola che proponeva esperienze significative per i bambini – aggiungono –. C’era qualità nell’offerta e non mancava la domanda, ma i nostri sforzi non sono bastati e si è giunti alla chiusura senza trovare una soluzione alternativa. Nessuno ha veramente portato avanti un progetto per l’Asilo San Giuseppe”. Un richiamo alla responsabilità all’indirizzo della Fondazione che gestiva la struttura, ma, indirettamente, anche all’amministrazione comunale che esprime i quattro quinti del consiglio di amministrazione.
La preoccupazione è dunque palpabile e la conferenza stampa di oggi è servita anche a fare un appello all'Amministrazione comunale e al Cda della Civica Fondazione formato ora solo da Ferruccio Magni, Edgardo Zilioli e Mariarosa Saini, affinché si trovi una soluzione per le dipendenti, al più presto.