Giudiziaria

Era l’incubo dei servizi sociali di Carate Brianza: 36enne condannato a due anni per stalking

L'uomo si presentava negli uffici pubblici urlando, minacciando, sbattendo i pugni sul tavolo, esibendo (in una occasione) un coltello da cucina, contro cinque assistenti sociali

Era l’incubo dei servizi sociali di Carate Brianza: 36enne condannato a due anni per stalking
Pubblicato:

Era l’incubo dei servizi sociali di Carate Brianza: si presentava negli uffici pubblici urlando, minacciando, sbattendo i pugni sul tavolo, esibendo (in una occasione) un coltello da cucina, contro cinque assistenti sociali, tutte donne. «Colpevoli», a dire dell’imputato – un 36enne residente in Brianza - di avergli « portato» via i figli minori.

Era l’incubo dei servizi sociali di Carate Brianza: 36enne condannato a due anni per stalking

Il tribunale di Monza ha condannato l’uomo (difeso dall’avvocato Jessica Sala) a due anni con l’accusa di stalking, al termine del processo celebrato con il rito abbreviato.

Lo stesso era stato raggiunto, lo scorso dicembre, dalla misura di divieto di avvicinamento alle vittime, cinque impiegate presso l’ufficio tutele dei minori del comune di Carate Brianza, che si erano dovute rivolgere ai carabinieri di Seregno.

Il 36enne, accusato di atti persecutori aggravati nei confronti delle assistenti sociali, ha precedenti per reati contro la persona, anche in ambito familiare. A causa di un’indagine che lo vedeva indagato di maltrattamenti in famiglia (vicenda per la quale ha chiesto di patteggiare in due anni convertiti in lavori socialmente utili), il tribunale dei minori aveva disposto che venisse allontanato dalla compagna, e dai quattro figli minori.

Provvedimento eseguito dall’ufficio servizi sociali del comune brianzolo, dove il 36enne aveva cominciato a imperversare, pretendendo di avere colloqui non programmati, di far valere le proprie ragioni con la violenza e l’intimidazione. Condotte che avevano portato le impiegate a farsi accompagnare all’uscita dal lavoro, e a vivere nell’angoscia di trovarselo davanti in ufficio: circostanza che avveniva spesso, e che le costringeva ogni volta a chiedere l’intervento dei carabinieri.

Tre delle cinque vittime identificate si sono costituite parte civile, e hanno ottenuto un risarcimento di 3mila euro ciascuno.

Seguici sui nostri canali
Necrologie