Escort sequestrata e minacciata di morte in un hotel a Desio, 28enne condannato
Dovrà scontare un anno e quattro mesi. L'uomo era già noto alle cronache per il tentato omicidio del patrigno, commesso in concorso con la madre Lady Coumandin.
Escort sequestrata, picchiata e minacciata in un hotel a Desio, 28enne condannato a un anno e quattro mesi.
Escort sequestrata in un hotel, 28enne dovrà scontare un anno e quattro mesi
Dovrà scontare un anno e quattro mesi Michele Gruosso, il 28enne di origini pugliesi arrestato un anno fa con l’accusa di aver tenuto segregata una donna in una camera d’albergo a Desio, ma già noto alle cronache per il tentato omicidio del patrigno, commesso in concorso con la madre Daniela Lo Russo, detta Lady Coumandin, per aver cercato di commettere l’assassinio con i farmaci. L’accusa per l’uomo era quella di sequestro di persona. La sentenza è stata pronunciata merccoledì pomeriggio a Monza. Il Tribunale ha concesso le attenuanti all’uomo, accogliendo la richiesta della pubblica accusa a un anno e quattro mesi.
A dare l'allarme era stata un'amica connazionale
La vittima è una trentenne romena che Gruosso aveva contattato attraverso un sito di incontri a luci rosse. A dare l’allarme era stata una sua connazionale, in ansia per la prolungata assenza dell’amica, che non rispondeva più al telefono. I militari avevano fatto irruzione nella stanza d’albergo, trovando la vittima in stato di shock, e qualche grammo di cocaina. Gruosso le avrebbe sottratto i suoi due telefoni cellulari. Secondo quanto riferito, il 28enne aveva stabilito domicilio in Brianza, dove lavorava come autista, in attesa di definire la vicenda giudiziaria che lo vede colpevole di tentato omicidio nei confronti di un imprenditore abruzzese, a cui era stato somministrato di nascosto un anticoagulante allo scopo di provocargli un’emorragia. Da qui il soprannome della madre (Lady Coumadin), morta suicida in carcere e protagonista di altre vicende giudiziarie, come quella che la vide piazzare finti pacchi bomba in tutta Pescara, per ritardare il corso del processo che la riguardava.