Preoccupazione

Furti a Costa Lambro, residenti esasperati: «Servono telecamere»

Nel mirino, in particolare, la zona residenziale nel quadrilatero tra via Salvo D’Acquisto, via Cadorna e via Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Furti a Costa Lambro, residenti esasperati: «Servono telecamere»
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Da almeno tre mesi Costa Lambro è sotto l’assedio di una banda di ladri. Nel mirino, in particolare, la zona residenziale nel quadrilatero tra via Salvo D’Acquisto, via Cadorna e via Carlo Alberto Dalla Chiesa dove, a ripetizione, i residenti devono fare i conti con scorribande e intrusioni a ogni ora del giorno e della sera.

Furti a raffica a Costa Lambro, residenti esasperati: «Servono telecamere»

«Domenica non eravamo a casa - racconta un residente preferendo mantenere l’anonimato - Ci hanno avvisato i vicini e quando siamo arrivati abbiamo trovato evidenti segni di effrazione sui serramenti... Fortunatamente non sono riusciti a entrare come invece successo ad altre famiglie della nostra zona».

Le segnalazioni riferiscono di un’Audi di colore scuro, che era stata notata aggirarsi nei parcheggi vicini alle abitazioni poco prima dei furti o dei tentativi andati a vuoto per la presenza di inferriate o sistemi di allarme che hanno scoraggiato i malintenzionati.
Le denunce raccolte negli ultimi mesi dai Carabinieri confermano l’aumento di episodi di microcriminalità nella frazione. Di un paio di settimane fa la nota stampa diramata dalla Compagnia di Seregno di un furto sventato a Costa Lambro grazie al coraggio della moglie di un militare che, insospettita all’alba da rumori provenienti dal giardino della villa dei vicini, si era messa a urlare prima di precipitarsi in strada per mettere in fuga due ladri che avevano già rubato due biciclette elettriche di valore sistemate dentro il garage poi abbandonate per strada e recuperate.

«Attenzione, è stato notato un gruppo di nomadi che si aggirano nella zona. Prestate la massima attenzione: non aprite a nessuno e tenete le porte di ingresso rigorosamente chiuse, così come le finestre per chi vive a pian terreno...», è uno dei messaggi che è circolato tra i residenti negli ultimi due mesi, in una sorta di tam tam tra vicinato per scongiurare nuove intrusioni.
«La speranza è che anche l’Amministrazione comunale possa adoperarsi per posizionare sistemi di sorveglianza qui, ai due varchi di accesso da Carate e da Vergo Zoccorino: potrebbero servire da deterrente», dicono i residenti che stanno valutando la possibilità di raccogliere firme per protocollare una petizione al sindaco.

Nuova intrusione nella villa di Tortu dopo il tentato furto della medaglia

Nella frazione bersagliata dai ladri è finita nuovamente nel mirino l’abitazione del concittadino più famoso di Costa Lambro, il campione olimpico nella staffetta 4x100 di Tokyo, Filippo Tortu.
A distanza di qualche settimana dall’intrusione raccontata dal velocista azzurro sulla sua pagina Instagram, i malviventi sono tornati a colpire nella villa di famiglia, dove vivono papà Selvino, allenatore di Filippo, la mamma Paola e il fratello maggiore Giacomo. Interpellata dal giornale, la famiglia si è limitata solo a confermare il secondo tentativo di intrusione nella proprietà.
Il primo colpo si era verificato a fine gennaio. A darne notizia era stato lo stesso campione olimpico con un post: «Oggi, nel tardo pomeriggio - scriveva Tortu - qualcuno è entrato in casa mia, probabilmente per rubarmi la medaglia di Tokyo. Fortunatamente non hanno trovato quello che cercavano perché l'avevo fatta mettere in banca tempo fa, dove rimarrà visto quanto successo... Non ho parole».

A segno i topi da spogliatoio dentro l’Agorà

«Topi» da spogliatoio in azione in oratorio dove giovedì della scorsa settimana è stato chiesto anche l’intervento di una gazzella dei Carabinieri.
Secondo quanto ha riferito una delle vittime al nostro giornale - un 17enne caratese - ignoti sono riusciti ad introdursi nella palestra dell’«Agorà» e ad infilare furtivamente le mani nelle tasche di giacche e pantaloni di tre giovani calciatori impegnati negli allenamenti serali fuggendo alla fine con due Iphone e con uno smartphone di nuova generazione. La scoperta al termine della seduta di allenamento e al rientro negli spogliatoi, quando i tre atleti si sono resi conto di essere stati derubati. Qualche sera prima, sempre in oratorio, si era verificato un analogo episodio.
«Nel mio caso mi è stato rubato un Iphone 12 - ha raccontato il diciassettenne, che oltre al furto sostiene di avere subito anche una beffa - Abbiamo successivamente attivato la localizzazione dello smartphone, tramite il cellulare di mia madre, e abbiamo individuato la presenza del telefonino in una corte di via Cusani, ma non è stato possibile recuperarlo da parte dei Carabinieri dal momento che nel complesso vivono diversi nuclei famigliari».

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