Balordi in azione a Muggiò

Gesù mutilato e pecorella distrutta: vandali inchiodati dai video

Le due statuine sono state completamente ridotte in pezzi da dei ragazzini. Per fortuna a "difendere" il presepe ci sia l'occhio delle telecamere

Gesù mutilato e pecorella distrutta: vandali inchiodati dai video
Pubblicato:
Aggiornato:

Il piccolo Gesù bambino e una pecorella del presepe di Muggiò distrutti dai vandali. Ma c'è un video che inchioda i responsabili.

Gesù mutilato e pecorella nel mirino

Prima è toccato alla pecorella, poi al Bambinello della Natività sul sagrato della chiesa dei Santi Pietro e Paolo, ad essere brutalmente vandalizzati nella settimana delle festività natalizie.

C’è molto sconcerto tra i muggioresi che sostano davanti alla capanna guardando il Gesù Bambino ridotto in pezzi.

«Un noto proverbio dice “Chi rompe paga e i cocci sono suoi”». Le parole di don Maurizio Tremolada, responsabile della comunità pastorale sono rimbalzate in città, comunicando l’ennesimo vandalismo alla Natività che i parrocchiani hanno allestito, come ogni dicembre, sul sagrato di piazza della Chiesa.

L’occhio vigile delle telecamere

Le responsabili del primo deprecabile gesto, quello ai danni della pecorella, sono state pizzicate dalle telecamere della parrocchia che ha registrato i loro movimenti all’interno della capanna.

Alle 23.44 di Santo Stefano, gli occhi elettronici hanno inquadrato tre ragazze, che spavaldamente si sono introdotte nella capanna, scavalcando il recinto di protezione, finendo all’interno tra i protagonisti della Natività, provocando il danno: nella scorribanda hanno distrutto una pecorella.

L'appello del parroco

Don Maurizio, non ha esitato a rivolgersi sui social alle responsabili invitandole al risarcimento.

Invito le poco gentili fanciulle che stanotte hanno distrutto una pecora del presepe a pagare il danno: 125 euro e a ritirare i cocci. Altrimenti...

Quell’«altrimenti» si è poi tradotto domenica mattina con una segnalazione dell'accaduto ai Carabinieri con anche la consegna delle registrazioni: «Siete ancora in tempo a rimediare, anzi, avete il dovere di rimediare al male compiuto».

Bambinello distrutto

Il secondo atto vandalico è avvenuto nella notte di venerdì, dove ad essere presa di mira è stata la statua del Bambinello, ridotta a pezzi.

Già il Natale scorso, la Natività era stata «visitata» da un gruppo di ragazzi ubriachi che si erano gettati nella mangiatoia durante i bagordi in piazza.

Le telecamere li avevano ripresi mentre si rincorrevano e barcollando erano entrati nella capanna creando disordine, mutilando il piede del Gesù Bambino.

L’amara sorpresa per le famiglie e per i bambini si era rivelata con le prime messe del mattino, passando davanti alla mangiatoia per ammirare il Bambino.

Non è la prima volta, purtroppo

Anche un anno fa la condanna di don Maurizio non si era fatta attendere.

Quando bevi un po’ troppo e vuoi prendere il posto di Gesù, ma fai solo danni. Povera statuina e povera mangiatoia schiacciata dalla maleducazione.

Ma non è finita. Qualche anno fa a farne le spese era stata la statua di San Giuseppe, fortemente danneggiata. Una mancanza di rispetto e un gesto di inciviltà che stride ancora più forte, nell’800esimo anniversario dalla realizzazione del primo presepe vivente ideato da San Francesco a Greccio.

Muggioresi arrabbiati

L’indignazione dei muggioresi non manca e in tanti, replicando al post e al video del don, chiedono che si adottino i giusti provvedimenti, magari oltre al risarcimento anche impegnando i responsabili di questi vandalismi in azioni di volontariato per la comunità.

«Vanno denunciati, altrimenti ogni anno si ripete la stessa storia», è il commento di molti. Ma c’è anche chi punta il dito sull’«emergenza educativa» che si è acuita in molti giovani dal periodo del Covid, osservando i risultati del vandalismo e i rifiuti frutto dei bivacchi serali lasciati nella piazza.

Sul sagrato accanto alla Natività svetta l’«Albero della pace», addobbato con tante colombe colorate, realizzate dai bambini del catechismo come invito alla preghiera per la pace, quella che manca in Medio Oriente e in tante parti del mondo, come segno di grande speranza.

LEGGI L'EDIZIONE DIGITALE DEL GIORNALE DI MONZA

Seguici sui nostri canali
Necrologie