Coronavirus

Giussano: Residenza Amica salgono a 11 i decessi. 33 i positivi

Situazione di massima emergenza nella casa di riposo. Mancano tamponi e personale

Giussano: Residenza Amica salgono a 11 i decessi. 33 i positivi
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Giussano: Residenza Amica salgono a 11 i decessi. 33 i positivi. Metà del personale è assente.

E' emergenza nella casa di riposo

Giussano: Residenza Amica salgono a 11 i decessi. 33 i positivi.  Trentatre ospiti positivi, 7 ricoverati in ospedale, 11 decessi e 50 dipendenti in malattia. Situazione al collasso in via D’Azeglio. Ha scritto al prefetto, al direttore dell'Ats, al presidente delle Regione, al sindaco di Giussano, ai carabinieri e al sindacato per chiedere tamponi e personale: «Solo queste azioni potranno salvare vite umane, altrimenti il destino è già scritto», ha messo nero su bianco il presidente della rsa di via D'Azeglio, Alberto Elli.  Nella casa di riposo l'attenzione è altissima, ma le difficoltà di gestione sono tante. "Abbiamo metà del personale in malattia: sono assenti 50 persone, di questi 5 risultati positivi. Ci vorrebbero almeno 200 tamponi, se si considera il secondo tampone dopo la guarigione dalla positività, ma non arrivano. In queste condizioni non si riesce a garantire la sicurezza dei nostri anziani e dei lavoratori che stanno già facendo turni estenuanti di 12-14 ore bardati con tute, calzari, mascherine e visiere. Anche loro sono allo stremo. Se qualche famiglia, quindi, pensa di riportarsi a casa i propri parenti, c'è tutta la nostra massima comprensione e disponibilità».

L'intervento del sindaco

C'è massima collaborazione tra la struttura di via d'Azeglio e l'Amministrazione. Il sindaco, che fa da tramite anche con i familiari degli ospiti in casa di riposo, si è rivolto direttamente all'Ats, chiedendo urgentemente tamponi e misure che compensino l’attuale carenza di personale. Richieste che in parte sono state accolte: 43 nuovi tamponi sono arrivati durante il weekend per la rsa. Si sta cercando anche di alleggerire il carico di lavoro del personale spostando i malati, per isolarli da coloro che non sono positivi. Inizialmente si era pensato di dirottare alcuni dei 33 contagiati nel nuovo reparto covid allestito al secondo piano dell'ospedale Borella   

Soluzione questa però che è poco praticabile, poichè nel reparto possono accedere solo malati che sono autonomi, autosufficienti. Lunedì mattina si è svolto un incontro tra Ats, azienda ospedaliera e il presidente di Residenza Amica per capire quali interventi adottare per gestire l'emergenza che da giorni continua nella struttura. Il confronto ha portato alla decisione dello spostamento di 4 anziani di via D'Azeglio, solo uno di loro però andrà al reparto covid del Borella, gli altri tre invece saranno spostati in altri ospedali della zona.

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