Arcore

Il "cavalcavia della Peg" tra guard rail e new jersei pericolosi, nuove crepe nei muri e ritardi di Rfi

Il cantiere di via Benedetto Croce è fermo e abbandonato ormai da mesi: la denuncia del Pd e dell’associazione «2nove9»

Il "cavalcavia della Peg" tra guard rail e new jersei pericolosi, nuove crepe nei muri e ritardi di Rfi
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Il cavalcavia di via Croce, ad Arcore, non è ancora in sicurezza e fa ancora letteralmente paura: cantiere abbandonato da mesi, lavori lasciati a metà, pezzi di guard rail che mancano e cavi elettrici pendenti.

Per non parlare delle nuove crepe che si sono formate nel basamento del ponte a causa delle infiltrazioni d’acqua (e che potrebbero aumentare viste le sollecitazioni al passaggio dei treni) e della pericolosa apertura verso i binari creata durante i lavori proprio sotto il cavalcavia che mette a rischio la sicurezza dei pendolari che si recano in stazione a prendere il treno poiché facilita l’accesso ai binari senza protezione.

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L'interrogazione del Partito democratico...

I lavori per la messa in sicurezza di un punto nevralgico della viabilità cittadina, ovvero il cavalcavia ribattezzato della Peg, iniziarono nel maggio dello scorso anno e si sarebbero dovuti concludere entro metà dicembre e il costo totale si aggira attorno ai 600mila euro. Tra le opere previste nella delibera comunale che risale al 2021 (quando alla guida della città c’era l’ex sindaco Rosalba Colombo) c’era l’asportazione del calcestruzzo ammalorato delle zone fortemente degradate, la protezione anticorrosiva rialcalinizzante dei ferri, la ricostruzione del calcestruzzo copriferro, la realizzazione di un nuovo guard-rail e nuovi parapetti e giunti stradali. Lavori che in parte sono stati realizzati e in parte no come sottolineato dal consigliere del Partito democratico Michele Calloni che nei giorni scorsi ha protocollato una interrogazione all’assessore ai Lavori Pubblici Lorenzo Belotti per chiedere lo stato di avanzamento del cantiere e quali lavori sono ancora da ultimare.

E i consigli dell'associazione "2Nove9"

Ma a puntare il dito sui ritardi nella consegna del cantiere e, soprattutto, sulla qualità delle lavorazioni già effettuate è Roberto Cancedda, presidente dell’associazione "2Nove9" che da sempre si occupa di garantire sostegno alle vittime della strada.

"Vista la mia esperienza mi permetto di dare dei consigli all’Amministrazione comunale su come sono state eseguite alcune

lavorazioni - ha spiegato Cancedda - Per esempio il guard rail andrebbe posizionato non solo sulla parte più alta del cavalcavia ma su tutta la tratta e su ambo i lati ovviamente. Uscire dalla sede stradale subito prima o dopo il punto messo in sicurezza equivale a lanciarsi quasi dal secondo piano di una abitazione. Le tragedie sono all’ordine del giorno, basta ricordarsi cosa è successo qualche mese fa a Venezia al bus precipitato dal ponte. Bisogna imparare a mettere mano alle infrastrutture in maniera definitiva. Anche la base del guard rail installato va messa in sicurezza da una protezione senza spigoli o angoli vivi poiché i fissaggi a bordo ponte rappresentano grossi rischi di amputazione o lesione in caso di incidente che coinvolgono centauri. Sempre all’inizio del cavalcavia troviamo ancora un new jersey in cemento armato, tipo quello che si trova in autostrada, che venne posizionato alcuni anni fa a seguito di un incidente. Non va assolutamente bene in quella posizione. Per effettuare alcune lavorazioni hanno creato un varco diretto verso i binari. Per non parlare dei marciapiedi che sono pieni di buche pericolose per i pedoni. Ma sono preoccupanti le fessurazioni che sono emerse ultimamente e che nel 2022 non c’erano. Capisco che è difficile monitorare i cantieri ma i funzionari comunali devono verificare giorno per giorno i lavori che vengono portati avanti».

La replica dell'assessore Belotti

"Il cantiere è fermo non per nostra volontà ma, semplicemente, poiché i lavori che mancano sono quelli che devono essere effettuati a ridosso dei binari e che necessitavano il via libera da parte di Rfi - ha sottolineato Belotti - Purtroppo, solo qualche giorno fa è arrivato l’ok da parte di Rfi dopo numerosi solleciti portati avanti dai nostri funzionari".

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