Il grido d'allarme del Nursind: "Se non arriveranno nuovi infermieri a rischio l'assistenza dei malati"

"Gli infermieri del San Gerardo e dell'ospedale di Desio sono allo stremo". 

Il grido d'allarme del Nursind: "Se non arriveranno nuovi infermieri a rischio l'assistenza dei malati"
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Il grido d'allarme del Nursind: "Se non arriveranno nuovi infermieri a rischio l'assistenza dei malati. Gli infermieri del San Gerardo e dell'ospedale di Desio sono allo stremo".

Nursind: "Se non arrivano nuovi infermieri a rischio l'assistenza dei malati"

E' una situazione davvero difficile quella fotografata dal Nursind, il Sindacato delle Professioni Infermieristiche, che dopo aver espresso, nei giorni scorsi, la propria preoccupazione per la nuova ondata di contagi e per gli sforzi enormi a cui sono nuovamente chiamati i medici e il personale sanitario, questa mattina è nuovamente tornato sul tema con una nota relativa alla situazione in Brianza.

"L’Asst Monza è già al collasso: gli infermieri stremati chiedono immediatamente rinforzi, da soli non ce la fanno a far fronte ai continui ricoveri". È un grido d’allarme quello che nel fine settimana ha ricevuto Donato Cosi, segretario del NurSind di Monza e Brianza "Gli infermieri in servizio nei presidi dell’ospedale San Gerardo e dell’ospedale di Desio sono già allo stremo".

A Monza e Desio situazione in affanno

"La situazione nei due nosocomi è in forte affanno - prosegue la nota del Nursind -; la provincia di Monza e Brianza è la seconda provincia in Italia per contagi, con un continuo aumento di ricoveri e di posti letto occupati in Terapia Intensiva. E adesso più che mai si evidenzia la mancanza di personale"

“Fa male ricevere certi messaggi dai colleghi che lavorano in trincea – spiega Donato Cosi – Sabato ho ricevuto i messaggi di un infermiere che doveva seguire dieci pazienti Covid con la C-Pap.  I ritmi sono insostenibili, gli infermieri non ce la fanno più. È davvero demoralizzante ricevere il messaggio  di un collega di sessant’anni che piange perché non riuscirà a reggere questa seconda ondata”.

Perplessità sugli  hotspot territoriali

Forti perplessità anche in merito all’attivazione a Varedo dal 2 novembre di due hotspot territoriali per la diagnosi del Covid-19. “Ma gli infermieri dove verranno presi, nuovamente dalle aziende ospedaliere?” chiede Donato Cosi.

“Nel fine settimana sono aumentati i numeri di pazienti intubati o che hanno dovuto ricorrere allo scafandro - prosegue Donato Cosi – Gli infermieri sono pochi, sottoposti a turni massacranti, reduci da una prima ondata dalla quale non hanno mai avuto la possibilità di riprendersi. Anche agli infermieri inizia a mancare il respiro, non per il Covid ma per il lavoro sempre più in affanno e soprattutto senza prospettive di rapidi arrivi dei rinforzi. Noi ce la stiamo mettendo tutta, ma in queste condizioni e con la curva pandemica in aumento è a serio rischio la possibilità di fornire la giusta assistenza a tutti i pazienti”.

"Il NurSind - si legge in chiusura della nota del sindacato -  per l’ennesima volta chiede alla Direzione i numeri che da ormai due anni vengono negati: quanti sono gli infermieri in servizio all’Asst Monza? Quanti quelli in Terapia Intensiva e nei reparti Covid e con che rapporto paziente infermiere? Quanti infermieri verranno sottratti all’Asst Monza per mandarli, anche senza il loro consenso, all’ospedale della Fiera? Quanti infermieri verranno assunti e quando entreranno in servizio? E soprattutto si tratta di contratti a termine, oppure contratti a tempo indeterminato? Quanto sono gli infermieri che hanno cessato e cesseranno la loro attività entro la fine dell’anno?".

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