Barlassina

Incendio all’ex fornace Ceppi: Antonio Ubaldi ha perso tutto

Il barlassinese aveva ricavato una stanza in cui abitare: «Ne ho passate tante e supererò anche questa»

Incendio all’ex fornace Ceppi: Antonio Ubaldi ha perso tutto
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Antonio Ubaldi nei giorni scorsi ha compiuto 46 anni. Metà della sua vita l’ha trascorsa in strada, da quando a 23 anni ha lasciato casa per unirsi ad alcuni artisti. Una vita fatta di viaggi e di ripari di fortuna, ma sempre con un posto in cui tornare: l’ex fornace Ceppi, dove con il beneplacito della proprietà aveva ricavato una stanza in cui conservare le sue cose.

Incendio all’ex fornace Ceppi: Antonio Ubaldi ha perso tutto

Oggi quel posto non esiste più, bruciato dal fuoco e reso inagibile dalla fuliggine di un rogo che non si riesce a spiegare. «Ero stato qui lunedì 11 marzo, poi ci sono tornato domenica 17 ed era tutto bruciato: la macchina, il generatore per la corrente, il materasso e per fortuna il fuoco non ha raggiunto la legna e la bombola del gas, altrimenti saltava in aria tutto».

Il sospetto è che l’incendio non sia accidentale: al di là dell’auto, è stato divelto un pannello in legno che chiudeva la stanza e da lì si sono propagate le fiamme. Per fortuna il fuoco si è limitato solo al materasso, altrimenti le conseguenze potevano essere ben peggiori: «Però è tutto da buttare, tutto quello che ho comprato negli anni è stato rovinato dal calore e dal fumo - continua- Non me lo spiego proprio: non ho mai avuto problemi con nessuno, ho pure ospitato delle persone e chiunque passava di qui poteva tranquillamente fermarsi».

Ubaldi non è stato nemmeno l’unico colpito perché nello stesso complesso della fornace abitava un’altra persona, in un posto ancora più nascosto, e anche la sua stanza è stata data alle fiamme nelle scorse settimane.

Antonio Ubaldi si stava organizzando per tornare a vivere alla fornace dopo essersi stabilito per qualche anno a Cesano Maderno grazie a una onlus.

«La casa che mi era stata data è stata venduta e non potevo più stare lì - spiega - Non voglio chiedere l’elemosina, non voglio nemmeno una casa popolare. Ho sempre preferito arrangiarmi per conto mio e volevo tornare qui. Adesso mi è stato concesso di rimanere fino a luglio nella casa, intanto cercherò qualcosa in affitto».

Il 46enne non nasconde i problemi avuti:

«Ho fatto per 7 anni l’artista di strada, poi mi sono messo a spacciare. Sono stato dieci anni in carcere fra una cosa e l’altra. Per amore però sono cambiato, adesso lavoro regolarmente come cuoco e non voglio tornare a fare il delinquente».

L’odore di fumo e fuliggine impesta tutta l’area intorno alla stanza, un posto che negli ultimi 23 anni ha sempre rappresentato per lui la cosa più simile a una casa.

«Ne ho passate tante e supererò anche questa»

«E’ stata una bella botta - commenta - Negli ultimi anni mi sono sistemato, ho messo da parte dei soldi e in una settimana ho perso tutto. Avevo fatto un passo avanti e mi sono ritrovato dieci indietro. Per fortuna ho una compagna, quattro amici che mi aiutano e il mio cane. Mi metterò al lavoro e mi rialzerò anche questa volta».

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