L'incidente lo scorso 19 agosto

Incidente ferroviario a Carnate: sono 13 gli indagati oltre al macchinista e al capotreno

L'incidente lo scorso 19 agosto 2020, quando il convoglio, partito senza conducente, finì la sua corsa a Carnate, accartocciandosi su un binario morto. 

Incidente ferroviario a Carnate: sono 13 gli indagati oltre al macchinista e al capotreno
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Incidente ferroviario a Carnate: sono 13 gli indagati oltre al macchinista e al capotreno. L'incidente lo scorso 19 agosto 2020, quando il convoglio, partito senza conducente, finì la sua corsa a Carnate, deragliando su un binario morto.

Incidente ferroviario a Carnate: sono 13 gli indagati oltre al macchinista e al capotreno

Tredici avvisi di garanzia ad altrettanti dirigenti e tecnici di Trenord. Atti dovuti, ma che risultano necessari per poter procedere con un’ulteriore fase delle indagini. La Procura di Monza, guidata da Claudio Gittardi, intende infatti eseguire alcuni «accertamenti non ripetibili» con l’obiettivo di ricreare le medesime condizioni riportando la locomotiva sui binari.
In altre parole, verrà ricreato l’esatto scenario di quel maledetto 19 agosto 2020, quando il convoglio, partito senza conducente dalla stazione di Paderno-Robbiate, finì la sua corsa a Carnate, deragliando e accartocciandosi lungo un binario morto. Il sinistro aveva provocato fortunatamente solo un ferito lieve, ovvero l’unico passeggero (che peraltro stava dormendo) che in quel momento si trovava a bordo del treno, ma aveva gettato un’inquietante ombra sull’accaduto.

Il fascicolo d'inchiesta si allarga

Nel registro degli indagati erano stati quasi immediatamente iscritti il macchinista e il capotreno per disastro ferroviario colposo. Ora il fascicolo di inchiesta del pubblico ministero Michele Trianni si amplia, per un totale di tredici persone che dunque hanno ricevuto l’avviso di garanzia.
Per tutti, come detto, si tratta di un atto dovuto, ma che fa capire quanto le indagini vogliano fare piena luce sull’accaduto e soprattutto sui responsabili.

Dalle prime indagini condotte dalla Polfer di Milano era infatti emerso come i freni del treno non fossero stati inseriti correttamente alla stazione di Paderno-Robbiate. Motivo per cui i due dipendenti (capotreno e macchinista successivamente sospesi, ndr), non avrebbero potuto allontanarsi dalla locomotiva, che invece era stata lasciata completamente sguarnita.
Alcune analisi, tuttavia, avrebbero anche evidenziato una possibile anomalia dell’impianto frenante. Da qui la decisione della Procura di Monza di procedere con nuovi accertamenti irripetibili, che saranno eseguiti alla presenza anche di eventuali consulenti degli indagati. Compresi, dunque, anche coloro che hanno ricevuto ieri, lunedì, i dovuti avvisi di garanzia.

La nota di Trenord

L'attivazione di tale procedura  «è stata oggi preceduta da informazioni di garanzia a tredici dirigenti e tecnici di Trenord, che costituiscono atti dovuti e necessari per poter effettuare dette operazioni sulle vetture incidentate, ricoverate nel deposito di Milano Fiorenza», si legge in una nota diffusa dalla stessa società ferroviaria, che ancora specifica come «immediatamente dopo l'incidente, aveva fornito tutta la documentazione che certifica l'avvenuto rispetto di tutte le scadenze di manutenzione del convoglio».

Le indagini dunque proseguono, anche se la data della perizia disposta dagli inquirenti non è stata ancora resa nota.

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