Seregno

In Aeb indagati amministratori e un manager

Gli avvisi di garanzia nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Monza sull'aggregazione con A2A. La società esprime piena fiducia nella magistratura e il convincimento della correttezza del proprio operato.

In Aeb indagati amministratori e un manager
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Nell'inchiesta della Procura di Monza sull'aggregazione fra Aeb e A2A risultano indagati alcuni amministratori non esecutivi e un manager di una società controllata. Lo rende noto Aeb in una nota diffusa nella prima serata odierna, venerdì 24 settembre. Avvisi di garanzia sono stati notificati anche al sindaco Alberto Rossi, all'assessore alle Partecipate Giuseppe Borgonovo e al segretario comunale, Alfredo Ricciardi.

Chi sono gli indagati in Aeb

Nella serata di venerdì 24 settembre Aeb ha diffuso una nota sull'inchiesta della magistratura in merito all'integrazione fra la società partecipata dal Comune di Seregno e A2A. "Nell’ambito delle indagini preliminari condotte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza, il Pubblico Ministero, volendo svolgere accertamenti tecnici non ripetibili su supporti informatici già oggetto di sequestro, ha notificato alcune informazioni di garanzia - si legge nel comunicato dell'Azienda con sede a Seregno - Dall’avviso si è appreso che tra gli indagati risultano taluni amministratori non esecutivi ed un manager di una società controllata. La società, nel manifestare piena fiducia nella magistratura inquirente, conferma il convincimento circa la correttezza del proprio operato. Come tempestivamente comunicato ai soci e come riportato nella relazione semestrale di A2A , anche la presidente di Aeb è stata interessata dal provvedimento".

La nota diffusa da A2A sull'inchiesta

Anche A2A, socio industriale di Aeb, ha diffuso un comunicato nel quale precisa che "che tra gli indagati risultano taluni amministratori e manager del Gruppo A2A. I provvedimenti non riguardano né l’attuale vertice della società quotata, né A2A, né società del Gruppo A2A". La società, controllata al 50 per cento dai Comuni di Milano e Brescia, conferma "la piena fiducia nella magistratura inquirente" e ribadisce il convincimento circa la correttezza del proprio operato nella definizione dell'accordo industriale.

 

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