Inseguita e minacciata da una gang di ragazzini
E' accaduto in centro a una donna, che è riuscita a scappare e proteggersi dietro a un cancello. L'episodio è stato riferito in Consiglio comunale da Gabriella Cadorin della Lega
Inseguita e minacciata da una gang di ragazzini. L'episodio in centro a Seregno ai danni di una donna, che è riuscita a scappare e ripararsi dietro a un cancello. Ne ha parlato la consigliera Gabriella Cadorin della Lega nell'ultima seduta del Consiglio comunale.
Minacciata e inseguita da una gang di ragazzini
A Seregno minacciata e inseguita da una gang di ragazzini. L'episodio nei giorni scorsi in centro ai danni di una donna, che è riuscita a scappare e ripararsi dietro a un cancello. Ne ha parlato la consigliera Gabriella Cadorin della Lega nell'ultima seduta del Consiglio comunale, giovedì sera in presenza ma a porte chiuse.
"Consegnaci il portafoglio e il telefonino"
La donna, come ha riferito la consigliera del Carroccio, è stata rincorsa verso casa da quindici ragazzini, presumibilmente di età compresa fra 10 e 15 anni. Poi le minacce: "Se non vuoi che ti facciamo del male, consegnaci subito il portafoglio e il telefonino". La donna, con prontezza di riflessi, ha avuto l'istinto di scappare ed è entrata in un cortile, al riparo dietro una cancellata dove si è protetta prima di lanciare l'allarme. "Per fortuna non è successo niente", ha aggiunto la consigliera di minoranza in aula consiliare.
Dibattito e polemiche su sicurezza ed eventi in centro
La comunicazione della consigliera Gabriella Cadorin si è inserita nel dibattito in Consiglio sulla sicurezza in centro, dopo l'episodio del fumogeno acceso in corso del Popolo, lo scorso sabato 19 giugno, fra centinaia di passanti. "Bande e orde di giovani come allo stadio, non c'è un effettivo controllo" ha aggiunto la leghista. Dito puntato anche sul corposo programma degli eventi previsti nei week-end estivi, in particolare la cucina di strada, con il rischio di creare assembramenti, disordini oltre alla concorrenza per le attività locali, già duramente colpite dalla crisi provocata dalla pandemia.