La morte di Simone Mattarelli, caso archiviato come suicidio
Ma i familiari, che già si erano opposti all'archiviazione, non ci stanno: "Continueremo la nostra battaglia".
Caso chiuso. Il Tribunale di Busto Arsizio ha archiviato come suicidio la morte di Simone Mattarelli.
Trovato impiccato in ditta, caso archiviato come suicidio
Il 28enne di Birago, frazione di Lentate sul Seveso, era trovato impiccato in un’azienda in via Primo Maggio a Origgio (nel Varesotto) nel pomeriggio di domenica 3 gennaio 2021. La notte precedente era stato protagonista di un rocambolesco inseguimento da parte dei Carabinieri, iniziato perché il giovane, alla guida della Bmw della madre, a Cantù non si era fermato a un posto di controllo, a un orario ben oltre il coprifuoco che era in vigore all’epoca.
Il 23 novembre la richiesta dei familiari di non archiviare il caso
Ad aprile la Procura di Busto Arsizio aveva chiesto l’archiviazione del caso (per il quale era stato aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio) arrivando alla conclusione che il giovane si era tolto la vita, ma Luca Mattarelli e Maria Formisano, padre e madre del 28enne, si erano opposti alla decisione e, sostenuti da Roberta Minotti, avvocato con studio a Seregno, avevano chiesto di non chiudere le indagini. Il 23 novembre dell’anno scorso i familiari e il legale avevano incontrato il giudice in Camera di Consiglio per opporsi all’archiviazione del caso e chiedere di effettuare ulteriori approfondimenti su alcuni aspetti della vicenda a loro parere non chiari.
I familiari non ci stanno: "Proseguiremo la nostra battaglia"
Ma evidentemente le loro considerazioni non hanno convinto il giudice, che nei giorni scorsi ha informato della decisione di chiudere il caso.
«Una decisione che assolutamente non condividiamo - il commento di Matteo Mattarelli, fratello minore di Simone, deluso e amareggiato - Ci opponiamo a questa scelta e faremo tutto il possibile per chiedere nuovamente di proseguire le indagini. Non ci arrendiamo».