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La raccolta fondi per l'Ospedale di Carate arriva a quota 20mila euro

Le donazioni sono state 270, effettuate da singoli cittadini, associazioni culturali e sportive e aziende locali.

La raccolta fondi per l'Ospedale di Carate arriva a quota 20mila euro
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La raccolta fondi per l'Ospedale di Carate arriva a quota 20mila euro. In poche settimane sono state 270 le donazioni ricevute.

Successo per la raccolta fondi per l'Ospedale di Carate

La campagna di raccolta fondi a favore dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Vimercate, avviata qualche settimana fa, ha raggiunto quota 573.000 euro.
Ad essi vanno aggiunti i quasi 20.000 euro raccolti sulla piattaforma GoFundMe nel corso di
una ulteriore e specifica campagna in favore dell’Ospedale di Carate.
Anche il presidio di via Mosè Bianchi infatti ha dovuto fare i conti con l’emergenza da coronavirus, riconvertendo alcuni spazi (gli ultimi due piani del blocco ospedaliero) per ospitare pazienti Covid positivi, con una dotazione sino a 70 letti, nel periodo di maggiore gravità della crisi.

Lo sforzo e l’impegno profusi dagli operatori è stato pienamente percepito dal territorio: molti
hanno dimostrato in più occasioni e concretamente il proprio sostegno.

Le donazioni sono state 270

Così, come successo per realtà ospedaliere di ben più ampie dimensioni, è nata la campagna di
raccolta fondi “Aiutiamo l’Ospedale di Carate Emergenza Covid19”. La risposta dei cittadini è stata straordinaria: in poche settimane la cifra raccolta è stata di quasi 20.000 euro.

Le donazioni sono state 270, effettuate da singoli cittadini, associazioni culturali e sportive e
aziende locali.

Del Sorbo: "Grati a tutti"

“Il sentimento di vicinanza e solidarietà da parte dei donatori nei confronti del personale
sanitario e di tutti gli addetti tecnici che hanno affrontato un’emergenza senza pari, è stato
molto forte – ha detto il Direttore Generale dell’ASST Nunzio Del Sorbo. Siamo grati a tutti: il loro sostegno ci aiuta molto a continuare questa nostra lotta e a immaginare nuovi passaggi,
anche per la cosiddetta fase 2 dell’Ospedale”.

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