Il caso

La Rondine all'attacco: chiesta la chiusura preventiva di Asfalti Brianza

La lista civica di Concorezzo incalza il sindaco Mauro Capitanio.

La Rondine all'attacco: chiesta la chiusura preventiva di Asfalti Brianza
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La Rondine passa all'attacco: chiesta la chiusura preventiva di Asfalti Brianza. La lista civica di Concorezzo incalza il sindaco Mauro Capitanio e attacca la Lega.

L'attacco alla Lega

Durissimo comunicato stampa della Rondine, che è tornata nuovamente sulla questione di Asfalti Brianza. In primis parole di fuoco contro la Lega, in risposta alla nota diramata nella giornata odierna dal Carroccio.

"La Lega concorezzese ha diffuso, poche ora fa, una nota in cui sostiene di aver spinto sull'acceleratore per risolvere la questione Asfalti Brianza. In cosa consiste questa spinta in avanti? Chiedono al sindaco un quadro aggiornato, propongono di convocare la Conferenza dei Capigruppo e istituire una commissione politica di controllo, suggeriscono uno spostamento degli orari di produzione, chiedono unità di intenti alle forze politiche. Dopo quasi sei anni di tentennamenti, commissioni improduttive e tavoli di verifica, crediamo sia finito il tempo delle parole e della morbida contrattazione. La nostra proposta, in questo momento di grave crisi, è chiara e decisa".

Ed è rivolta direttamente al sindaco Mauro Capitanio.

"Il sindaco ha il potere e il dovere di emanare un'ordinanza di chiusura preventiva e temporanea dell'azienda, in qualità di autorità garante della salute e della sicurezza dei cittadini. L'ordinanza deve essere motivata da due ordini di considerazioni. Salute pubblica: in questo momento, esporre i cittadini a ulteriori pericoli sanitari, specialmente se legati all'apparato respiratorio, è irresponsabile. Come ben sappiamo, non è ancora stata accertata la sicurezza del sito produttivo. La non nocività delle emissioni non è, ad oggi, garantita. Le esalazioni di Asfalti Brianza sono correlate a irritazioni e difficoltà respiratorie, più volte denunciate da centinaia di residenti. Ordine pubblico: da due mesi i cittadini vivono un periodo di restrizione delle proprie libertà ed è verosimile che ulteriori pressioni, fisiche e psicologiche, producano un innalzamento delle tensioni sociali. E' bene porvi rimedio preventivamente, chiudendo, almeno per il momento, il sito produttivo. L'unità di intenti, soprattutto quando di mezzo c'è la salute dei cittadini e in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, deve essere incardinata ad azioni decise e risolutive. Siamo disponibili a ragionare sulle modalità d'azione, ad esempio per quanto riguarda la finestra temporale di sospensione. Non siamo invece disposti ad accogliere generici appelli all'unità, senza garanzie circa la risolutezza e l'incisività delle azioni da mettere in campo. E' bene che tutte le autorità del territorio si assumano le responsabilità conseguenti al caso specifico, in particolare a fronte della grave crisi, sanitaria e sociale, in cui siamo immersi".

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