Le polemiche non si placano

L'appello degli ambientalisti dopo il concerto di Springsteen: "Stop ai maxi eventi nel Parco"

Dal Brianteo alle ex cave, ecco le alternative dei comitati

L'appello degli ambientalisti dopo il concerto di Springsteen: "Stop ai maxi eventi nel Parco"
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"Il concerto di Bruce Springsteen è stata l’ennesima prova, qualora ne avessimo avuto bisogno, che il Parco è totalmente inadatto a ospitare le manifestazioni con grande afflusso di persone. E’ una questione ambientale, ma anche di sicurezza. Figuriamoci che ci sono fan che assistettero al concerto dei Pink Floyd nell’89 e che, tornati a Monza dopo quasi 35 anni, vi hanno ravvisato le medesime problematiche".

"Stop ai maxi eventi nel Parco"

I comitati per il Parco A. Cederna e la Villa Reale è anche mia, che da sempre contestano l’utilizzo del complesso monumentale quale "contenitore di eventi", sono tornati a puntare il dito contro le iniziative a forte richiamo di pubblico.

"Che sia un luogo inadatto a ospitare oltre 70mila persone se ne sono accorti anche gli stessi fan - hanno esordito i rappresentanti dei due comitati Bianca Montrasio e Roberto D’Achille - Ne sono la prova le innumerevoli e durissime critiche sollevatesi nei confronti della macchina organizzativa. In primis c’è stato il problema della distanza dal prato della Gerascia ai diversi parcheggi. Gli appassionati se ne sono resi conto, più che all’ingresso, al momento dell’uscita, dopo il termine del concerto. I due percorsi sono stati del tutto inadeguati e per chi non conosce il parco è stato un vero calvario".

Tutti i limiti

Informazioni insufficienti da parte degli addetti alla sicurezza e interi tratti da percorrere completamente al buio. "Chi è uscito seguendo il percorso del Mirabello si è pure ritrovato imbottigliato nel sottopasso - ha osservato Montrasio - Insomma, non certo un bel modo di presentare agli ospiti in nostro bellissimo parco storico. Probabilmente ai loro occhi la Gerascia sarà sembrato un prato come un altro". Senza scordare che, "la città era reduce da terribili nubifragi che hanno reso il parco ancora più fragile. Era proprio necessario farlo?".

"Si devono trovare alternative"

Indispensabile, spiegano, "è trovare una soluzione alternativa. E’ un parco storico, un bene monumentale. Sarebbe inimmaginabile pensare a eventi simili a Versailles o a Schonbrunn. Senza scordare la sofferenza arrecata agli animali, il prato che inevitabilmente viene rovinato". Perché, dunque, non far tornare in auge il Brianteo "dove in passato si sono esibiti artisti mondiali del calibro di Michael Jackson, Elton John ed Eric Clapton?". O, ancora, perché non utilizzare l’area paddock dell’autodromo o la pista stessa, sulla scia di festival di enorme successo come il Rock am Ring sul tracciato del Nürburgring?

L'ipotesi cave Rocca

Ma gli ambientalisti hanno anche avanzato una seconda ipotesi, "certamente più complicata da attuare, ma comunque fattibile, ovvero quella di recuperare le cave Rocca (accanto al cimitero urbano), un’amplissima area (privata) che nel tempo ha cambiato destinazione d’uso. Nel pgt del 2007 era prevista come inedificabile - hanno concluso - La si potrebbe rendere consona a ospitare eventi e ciò potrebbe andare anche a vantaggio del privato che avrebbe così modo di mettere a rendita un terreno che a oggi non gli frutta nulla".

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