Luogo di culto abusivo, Ripamonti: "Mandelli lasci"

Ripamonti chiede le dimissioni della sua avversaria Mandelli.

Luogo di culto abusivo, Ripamonti: "Mandelli lasci"
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Il candidato sindaco Daniele Ripamonti ha chiesto alla sua rivale Lisa Mandelli di lasciare il suo posto di candidata dopo che i Carabinieri hanno nuovamente accertato che un capannone era diventato un luogo di culto.

La polemica e lo scontro fra le liste

All'interno di un capannone industriale al civico 40 via dell'artigianato di Velate i Carabinieri ad inizio mese avevano accertato la presenza di persone di origine nord africana durante le ore serali. Un luogo di preghiera dove decine di persone di fede musulmana si trovavano per preghiera in occasione del Ramadan. Un fatto che era stato segnalto da Ripamonti e dall'opposizione e che la maggioranza aveva detto di conoscere e di essersi attivata per cercare di risolvere il problema segnalando quanto accaduto alle autorità competenti.

La denuncia del candidato sindaco della Lega

Lo scorso 15 e 16 maggio sul posto sono tornati i carabinieri per un controllo dell'area e hanno nuovamente trovato decine di auto parcheggiate fuori, circa una settantina, oltre a molte persone di origine nordafricana che entravano ed uscivano dal capannone.

"Una situazione che avevamo denunciato ma a cui la maggioranza ci aveva risposto dicendo di diffondere fake news - ha affermato Ripamonti - Sullo stabile in via dell’Artigianato i carabinieri hanno scritto due verbali nel giro di tre settimane.  In un verbale dei carabinieri del 17 maggio si legge testualmente che, nel capannone situato in via dell’Artigianato n.40, il durante due servizi effettuati nei giorni 15 e 16 maggio, entrambi in orario serale "all’interno di tale spazio (…) vi era un numero elevato di autovetture in sosta mentre, dal capannone in questione, entravano ed uscivano numerose persone, tutte di origine nord africana". I carabinieri riportano altresì che "chieste spiegazioni al responsabile dell’associazione, presente anch’egli in loco (…) questi riferiva che le persone che avevano accesso all’interno del capannone erano in tale luogo poché era stato creato un punto di aggregazione per coloro di fede islamica, che mangiavano assieme, chiacchieravano e pregavano, senza però qualificarlo come luogo di culto. A ciò gli veniva contestato l’illecito uso dell’immobile il quale era classificato come ad uso industriale, ma egli ribadiva che, tramite i suoi legali, si stava attivando per la variazione della qualificazione. Nonostante la sua giustificazione poco plausibile, gli veniva riferito che sarebbero stati presi gli opportuni provvedimenti da parte degli Uffici preposti. Il verbale dei carabinieri segue di diversi giorni le affermazioni di Lisa Mandelli durante i confronti pubblici, in cui la stessa aveva più volte affermato che le informazioni sulla presenza di un luogo di culto abusivo fossero false".

Infine Ripamonti chiede anche che il suo avversario faccia un passo indietro dopo quanto accaduto e dopo le dichiarazioni fatte nelle scorse settimane e durante i dibattiti:

"Il candidato e consigliere uscente Lisa Mandelli e i membri dell’attuale maggioranza si sono pertanto resi protagonisti di un atto gravissimo - ha affermato Ripamonti - la prima mentendo sia pubblicamente, sia attraverso i mezzi di comunicazione circa il contenuto di verbali delle Forze dell’Ordine, i secondi avallandone il comportamento pur essendo a conoscenza dei verbali regolarmente trasmessi all’Amministrazione. Siamo oltre la scorrettezza, siamo nell’illecito. Una figura di questo tipo, che commette un fatto così grave ancor prima di cominciare ad amministrare non è degna di fare il sindaco. Chiedo che, per decenza e un minimo di onestà intellettuale, chieda scusa e si ritiri dalla contesa elettorale di questa domenica! "

La risposta della maggioranza

A rispondere alle accuse lanciate dalla coalizione di opposizione è stato il vicesindaco Pasquale De Sena che ha voluto mettere un punto alla vicenda:

"Abbiamo già risposto a quanto detto dall'opposizione - ha affermato De Sena - Appena abbiamo saputo di quanto stava accadendo abbiamo avvisato le forze dell'ordine e i nostri uffici: i Carabinieri hanno accertato che tutti i presenti erano persone con documenti in regola. Sappiamo cosa prevedono le norme regionali e per questo abbiamo segnalato il tutto ai nostri uffici e alle autorità competenti che se ne stanno occupando, ovviamente rispettando i tempi di cui hanno bisogno. Oltre a questo non vogliamo più commentare questa vicenda".

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