Il caso

Mezzo milione di aiuti anti-Covid per gli imprenditori, ma ne sono stati erogati solo 52mila

Solo 98 sono stati i possessori di partita Iva che hanno chiesto il sostegno comunale. Ma cosa è successo?

Mezzo milione di aiuti anti-Covid per gli imprenditori, ma ne sono stati erogati solo 52mila
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Mezzo milione di aiuti anti-Covid per gli imprenditori, ma ne sono stati erogati solo 52mila. Solo 98 sono stati i possessori di partita Iva che hanno chiesto il sostegno comunale. Ma cosa è successo?

Aiuti anti-Covid: a chiederli sono stati pochi imprenditori

Solo 98 richieste per 52mila euro totali di aiuti, che il Comune di Brugherio erogherà agli imprenditori che hanno deciso entro i termini stabiliti dal bando di chiedere il sostegno. Pochi, tenendo presente che l’Amministrazione aveva stanziato ben mezzo milione di euro. Di fatto ne è stato assegnato appena il 10%. Come riportano i nostri colleghi di PrimaLaMartesana.it, Per Lega e lista d’opposizione X Brugherio, che avevano pressato il Municipio questa estate affinché questo fondo venisse attivato, la colpa è tutta legata all’insufficiente pubblicità fatta all’iniziativa. Tanto che molti tra professionisti e commercianti non sapevano neanche della sua esistenza. Forse a non aiutare sono state le stringenti linee guida stilate per poter ottenere il bonus una tantum da 500 euro. Oppure i tempi stretti di apertura del bando, che è stato lanciato a metà agosto per essere chiuso (anche se sono state accolte richieste arrivate in Municipio oltre la scadenza) a fine settembre. Insomma, la finestra sarebbe stata troppo breve.

Il “tesoretto” mancante verrà usato per ridurre la Tari

Nell’ultimo Consiglio comunale – anche alla luce di una mozione presentata sempre dalla Lega, che poi è stata emendata e approvata all’unanimità – è stato deciso di usare parte dei fondi non erogati per la riduzione della Tari nel 2021, ricalibrandola e abbattendola sui pagamenti eseguiti nel 2020 per 295mila euro. Altri 150mila euro, invece, l’Amministrazione ha scelto di destinarli alle associazioni culturali e sociali della città, anch’esse duramente colpite non solo dal lockdown di primavera, ma anche dalla seconda ondata Covid.

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