Michaela dà segni di risveglio e dice "mamma"
La 28enne limbiatese in coma da 18 mesi è ricoverata in una clinica in Austria ma servono altri fondi per due interventi chirurgici e proseguire la degenza
Michaela dà segni di risveglio e dice "mamma". La 28enne limbiatese in stato vegetativo dal 2019 è ricoverata in una clinica in Austria ma servono altri fondi per due interventi chirurgici e proseguire la degenza
Michaela dà segni di risveglio e dice "mamma"
Lotta contro il tempo per aiutare Michaela Binato. La 28enne di Limbiate colpita da un aneurisma nel settembre 2019 si trova nella clinica neuro riabilitativa di Hoczirl, in Austria, dove è ricoverata da fine aprile. Sta facendo progressi importanti ma la sua famiglia ha bisogno di altri fondi per proseguire cure e degenza e sottoporre la giovane a due delicati e costosi interventi chirurgici
La prima parola dopo 18 mesi
La giovane limbiatese sta dando ulteriori segni di minima coscienza. "Dopo 18 mesi mia figlia ha detto "no mamma" alle infermiere - ha raccontato emozionata Lucia Monteleone, la mamma di Michaela, che in questo lungo e difficile periodo è sempre stata al suo fianco - qualche giorni prima di lei anche la sua compagna di stanza, una ragazza in coma da 11 mesi, ha detto la stessa parola e ora continua a parlare. Segno che le terapie stanno funzionando, non possiamo mollare prorio adesso"
Lotta contro il tempo per la raccolta fondi
Lucia è preoccupata perché a fine luglio si concludono i tre mesi di degenza nella clinica che la famiglia era riuscita a pagare grazie ai 100mila euro messi da parte faticosamente con una raccolta fondi. "Se non riusciamo ad avere la cifra richiesta entro il 27 luglio saremo costrette a lasciare la struttura ad Hochzirl e come abbiamo avuto modo di constatare, nel suo stato le cose potranno solo peggiorare. Non possiamo pensare di doverci arrendere propio adesso. Abbiamo lottato 18 mesi prima di arrivare qui e adesso dopo tre mesi non possiamo pensare di abbandonare il percorso che abbiamo intrapreso per mancanza di fondi. Ringrazio tutti coloro che sono stati vicino fino ad oggi, ma abiamo ancora bisogno di aiuto"
I due interventi chirurgici
Purtroppo durante il ricovero nella clinica austriaca, sono sorte delle complicazioni. Ora Michaela deve essere sottoposta a due delicati e costosi interventi chirurgici. Il primo, al cervello, che le permetterà di avere uno shunt funzionante, indispensabile per tenere sotto controllo il liquido cerebrospinale. Poi una nuova operazione lombare per ridurre la rigidità muscolare. "In Italia Michaela era già stata sottoposta all'intervento per innestare la valvola alla testa ma in Austria i medici si sono accorti che non funzionava, quindi dovrà affrontare una nuova operazione che costa migliaia di euro ma che è stata rimandata perché a fine giugno mia figlia è stata malissimo, ha avuto la febbre a 42 a causa di una setticemia. Abbiamo rischiato di perderla. A breve però, dovrà fare l'altro intervento per inserire a livello lombare una pompa di baclofene, che serve per ammorbidire la rigidità muscolare acquisita durante il Covid per la poca attività di fisioterapia. Per questa operazione ci servono 20mila euro, mentre per continuare la degenza servono ancora 46mila euro"
La preoccupazione per il futuro
Lucia pur di stare costantemente accanto a sua figlia, ha sacrificato tutto: "Chiedo a chiunque di aprire il vostro cuore per questa ragazza, in un secondo la sua vita è stata stravolta da un aneurisma. Se dovessi rientrare in Italia non ho neanche una casa dove poter portare mia figlia. Nessuno vuole darmela perché mia figlia è disabile e se dovesse avere bisogno di cure temono che potrei non riuscire a pagare l’affitto"
Per aiutare Michaela è possibile fare una donazione sulla piattaforma GoFoundMe:
Tutti i riferimenti sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/Insieme-per-Michaela-110092497224626