Nuovo blitz

Monza, sgomberata (ancora) l'area dell'ex Macello di via Procaccini

Questa mattina operazione del «Nost» in via Procaccini. Identificati quattro extracomunitari. La «bonifica» dell’area dismessa proseguirà nei prossimi giorni.

Monza, sgomberata (ancora) l'area dell'ex Macello di via Procaccini
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Nuovo sgombero nell'area dell'ex Macello di via Procaccini a Monza. Trovati quattro soggetti abusivi. L'ultimo intervento nell'area era stato a inizio marzo.

Monza, sgomberata (ancora) l'area dell'ex Macello di via Procaccini

Operazione del «Nost» questa mattina in via Procaccini. Sei agenti del «Nucleo Operativo Sicurezza Tattica» sono intervenuti nell’area dell'ex macello. L’operazione di «bonifica», che proseguirà nei prossimi giorni negli spazi dell’adiacente ex mercato ortofrutticolo, prevede la pulizia dell’area dismessa e la chiusura degli edifici abbandonati che sono oggetto di occupazioni abusive da parte di soggetti senza dimora, prevalentemente extracomunitari.

Il blitz

Gli agenti del «Nost», accompagnati da due ufficiali del Servizio sicurezza urbana e stradale, hanno identificato quattro persone all’interno dell’ex portineria del macello: tre uomini e una donna di età compresa tra i 20 e i 27 anni che dormivano su materassi appoggiati sul pavimento. La ragazza, una ventenne di origine moldava, era in compagnia di tre cittadini extracomunitari: due marocchini e un libico. Uno dei due marocchini e il libico, privi di documenti e permesso di soggiorno, sono stati accompagnati presso il Comando di via Marsala dove sono stati fotosegnalati per i reati previsti dal Testo Unico sull’Immigrazione. Tutti e quattro sono stati denunciati per il reato previsto e punito dall'art. 633/639bis del Codice Penale (invasione di terreni o edifici pubblici). Durante il controllo e lo sgombero della portineria gli agenti hanno rinvenuto una pistola giocattolo metallica priva di tappo rosso molto simile a un'arma autentica e per questo sottoposta a sequestro a carico di ignoti, non potendone attribuire la materiale disponibilità a uno dei quattro soggetti identificati.

Pulizia e lucchetti agli edifici

Sgomberata la portineria, gli operatori dell’impresa Sangalli hanno potuto svolgere le attività di sgombero e pulizia che hanno interessato anche l’area dell’ex macello delimitata da via Buonarroti e via Mentana. Infine, gli accessi della ex portineria e poi di altri edifici adiacenti, le cui porte erano state sfondate, sono stati messi in sicurezza e chiusi per impedirne l’accesso.

«L’obiettivo di questa operazione – spiega l’Assessore alla Sicurezza Federico Arena – è liberare un’area strategica occupata da extracomunitari e tossicodipendenti che rappresentano un concreto problema per i residenti. Per questo, con gli strumenti che la legge ci mette a disposizione, stiamo facendo il massimo per contrastare il fenomeno. La priorità è mettere in sicurezza queste situazioni di degrado. Vale per l’ex macello, ma anche per le altre aree abbandonate: quello delle occupazioni abusive è stato sin dal primo giorno di questa Amministrazione un tema centrale e, infatti, in questo mandato sono state liberate e messe in sicurezza aree occupate da anni. Continuerà ad essere uno degli obiettivi principali dell’azione amministrativa. Questa è la strada, insieme con l’espulsione dal Paese di chi delinque e vive di espedienti, per riportare la legalità in tutti i quartieri della città e garantire la sicurezza ai monzesi».

A inizio marzo un altro intervento

E' il secondo intervento degli agenti nel giro di poche settimane. Dieci giorni fa infatti la Polizia locale era intervenuta nella stessa area e aveva trovato altri 11 soggetti che avevano occupato alcune strutture fatiscenti. Insieme agli agenti del Comando di via Marsala erano intervenuti anche il vicesindaco Simone Villa e l’assessore alla Sicurezza Federico Arena che avevano assicurato: “Metteremo l’area in sicurezza al più presto”.

Un'area, quella dell'ex Macello e della contigua area dell’ex Mercato dell’ortofrutta (tra le vie Procaccini, Mentana e Buonarroti) utilizzata da tempo come rifugio dalle persone senza fissa dimora.

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