Monza, sicurezza in stazione: l'emergenza continua, un altro arresto

Incessante il monitoraggio delle Forze dell'ordine. Controlli, denunce e arresti.

Monza, sicurezza in stazione: l'emergenza continua, un altro arresto
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Monza, la sicurezza in stazione è ancora sotto i riflettori. Sul Giornale di martedì scorso vi abbiamo raccontato una vera e propria vicenda di guerriglia urbana. Un servizio completo con tutte le foto e gli approfondimenti su una tematica che coinvolge molti cittadini monzesi. Ma anche nei giorni scorsi la stazione è stata teatro di fatti di cronaca, controlli e arresti. Incessante il lavoro degli agenti del Commissariato di viale Romagna.

Molestia sessuale

Giovedì 13 aprile un italiano di origini marocchine residente a Barzago, è finito in manette per aver molestato due ragazze. La prima, che poi ha sporto regolare denuncia, è riuscita a scappare. La seconda l’ha molestata.

Arrestati tre sudamericani

Armati di coltello rapinarono un 23enne di origini ghanesi, accerchiandolo e minacciandolo in piazza Castello, di fronte alla stazione. Giovedì scorso la Polizia di Stato ha arrestato tre dei quattro responsabili.

Anche i Carabinieri presidiano la zona

Nei pressi della stazione ferroviaria, i militari hanno controllato solo negli ultimi giorni almeno 60 persone. E non sono mancate le sorprese. Sono stati denunciati un un 34enne, un 27enne e un 26enne marocchini e un 26enne del Gambia senza fissa dimora per violazioni della normativa in materia di immigrazione. Ma anche un 26enne di Usmate per guida in stato di ebbrezza, un 46enne italiano senza fissa dimora con precedenti penali per possesso di oggetti atti a offendere, una 26enne per evasione dagli arresti domiciliari e infine un 20enne ecuadoregno per rifiuto di indicazioni sulla propria identità.

Ma c'è stato pure un arresto

Furto aggravato. L'uomo, un 26enne senegalese senza fissa dimora e disoccupato è stato colto in flagranza di reato. I militari dell'arma lo hanno visto mentre sottraeva dalle mani di un altro extracomunitario un telefono cellulare, affermando che fosse di sua proprietà e che gli era stato rubato nei giorni precedenti. Ma non è stato difficile per i Carabinieri stabilire chi fosse il legittimo proprietario dell'apparecchio. All'interno del telefonino c'erano foto che ritraevano il derubato.

 

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