Il dramma

Morta durante un intervento di routine, "Vogliamo sapere la verità"

Yamileth Escobar, mamma di 45 anni di Usmate, è morta all’ospedale di Vimercate. L'amica: "L’ho sentita poco prima di entrare in sala operatoria, era tranquilla ma...".

Morta durante un intervento di routine, "Vogliamo sapere la verità"
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Un intervento di routine che si è trasformato in tragedia. Un’isteroscopia è costata la vita, la scorsa settimana, all’ospedale di Vimercate, alla 45enne Yamileth Escobar, residente ad Usmate da una quindicina di anni, mamma di due figli, impiegata in un hotel di Milano.

Morta durante un intervento di routine

La donna dal dolce sorriso è morta a causa di un arresto cardiaco mentre si trovava sotto i ferri all'ospedale di Vimercate. Il dramma si è consumato nella giornata di giovedì di due settimane fa, giorno in cui la donna era in programma l'isteroscopia, procedura ginecologica di tipo endoscopico, che permette di osservare dall'interno l'utero ed eventualmente attuare un'azione terapeutica. Una procedura di routine, che solitamente viene effettuata in regime di day hospital: così sarebbe dovuto essere anche per la 45enne, che sarebbe poi dovuta restare in osservazione per qualche ora nel reparto «Rosa Blu» dell'ospedale prima di tornare a casa dai suoi figli. Da quanto si apprende dall'ospedale, inoltre, il quadro clinico della donna non lasciava presagire alcun rischio per lo svolgimento della procedura.
Qualcosa, invece, è andato storto. Una ventina di minuti dopo l’inizio dell’operazione, il suo cuore ha smesso improvvisamente di battere. La donna ha subito un arresto cardiaco e a nulla sono servite le manovre di rianimazione messe in atto dal personale presente in sala operatoria e proseguite per circa un'ora: il cuore della 45enne non ha più ricominciato a battere.

La famiglia chiede chiarezza su quanto accaduto

Su quanto accaduto all'ospedale di Vimercate vogliono fare chiarezza i famigliari della donna, che attraverso i loro avvocati hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Monza per fare luce su quanto accaduto. Come atto dovuto, inoltre, l'autorità giudiziaria ha già predisposto il sequestro della cartella clinica a cui è seguito l'autopsia: quest'ultima potrà chiarire anche ai medici cosa sarà successo.

Il cordoglio dell'ospedale

"L'ospedale è profondamente addolorato per quanto accaduto - fanno sapere dal presidio di Vimercate - Si esprime tutto il cordoglio ai famigliari da tutta la comunità ospedaliera. Un evento che ha particolarmente colpito proprio perché non c'erano indicatori che facessero prevedere particolari rischi".

E' stata aperta un'inchiesta ed effettuata l'autopsia

Sulla vicenda, dopo un esposto presentato dal marito della vittima Luigi De Rosa ai carabinieri la scorsa settimana, è stata aperta un'inchiesta da parte della magistratura. E mercoledì scorso, 21 luglio, è stata eseguita l'autopsia che potrà aiutare a capire cosa sia accaduto in sala operatoria.

"In questa fase non vogliamo puntare il dito contro nessuno, rispettiamo il lavoro dei sanitari e non avanziamo ipotesi, ma per quel che ne sappiamo Yamileth Escobar era sana, è entrata in corsia per un day-hospital e non ne è più uscita: bisogna ricostruire tutti i passaggi", si è limitato a spiegare Marco Gatti, l’avvocato che insieme al collega Gianpiero Verrengia assiste i parenti della donna. Anche il marito della donna per il momento non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione e ha preferito chiudersi nel dolore insieme ai figli.

Parla l'amica

Toccante, invece, la testimonianza rilasciata in esclusiva da Azul Rendi, amica della vittima.

"Io e Yamileth ci conosciamo da tantissimi anni, ancora dai tempi dell’università che abbiamo entrambe frequentato in Colombia agli inizi del Duemila - ha raccontato la donna, che vive a Washington, sconvolta per la perdita dell’amica - Ci sentivamo via Whatsapp e Messenger praticamente ogni giorno. Mi aveva raccontato di questa operazione di routine alla quale doveva sottoporsi ma mi ha sempre detto che non aveva alcun problema fisico. Stava bene e non ha mai accusato alcun malessere. Non dimenticherò mai la sua forza e il suo coraggio. L’ultima volta che l’ho sentita è stato qualche giorno prima dell’intervento. Mi aveva chiamata e siamo rimaste al telefono per tanto tempo. Mi aveva spiegato cosa le avrebbero fatto. Era tranquilla ma dalla voce sembrava che sentisse che sarebbe successo qualcosa. E’ una sensazione difficile da spiegare. Era un pochino agitata, come tutte le persone che si sottopongono ad un intervento chirurgico. Ora vogliamo tutti quanti sapere la verità e capire perché il suo cuore ha cessato di battere improvvisamente".

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