Parla la moglie del 47enne travolto a Villasanta

"Non odio il ragazzo che ha investito mio marito"

Nessun risentimento nelle parole della moglie di Bruno Pianta, travolto da un pirata della strada mentre andava al lavoro, al supermercato Il Gigante di Villasanta.

"Non odio il ragazzo che ha investito mio marito"
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Sabato scorso, a una settimana dal terribile incidente a Villasanta che ha fatto finire suo marito nel reparto di Terapia intensiva neurochirurgica dell'ospedale San Gerardo di Monza, nel cuore di Rosa, la moglie di Bruno Pianta, non c'è spazio per il risentimento. Nessun odio, nessun desiderio di rivalsa nei confronti del pirata della strada rintracciato dai Carabinieri poco dopo l'incidente e ora agli arresti domiciliari con l’accusa di lesioni stradali e omissione di soccorso.

"Non odio il ragazzo che ha investito mio marito"

"Io non lo giudico e non sono arrabbiata - dice, raggiunta al telefono - Anzi. Mi dispiace per lui, mi hanno detto che è un ragazzo. Mi auguro solo che la giustizia faccia il suo corso, non mi interessa altro: sono solo preoccupata per mio marito ed è a lui che devo e voglio pensare".

Educatrice di professione, Rosa ha avuto esperienze, durante gli studi universitari, con quelle che definisce «situazioni estreme»: "So bene che quando le persone assumono droga o alcol non hanno la testa per badare a se stessi, figuriamoci se ce l'hanno per sentirsi responsabili nei confronti degli altri. Non so se il ragazzo che era alla guida dell'auto che ha travolto mio marito avesse bevuto, come ho letto sui giornali, né se sia abituato a bere. Ripeto: fosse così, mi spiace per lui".

Primi segnali di ripresa per il marito

Ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione, sotto la stretta osservazione dei medici che lo hanno preso in cura, Bruno Pianta ha dato i primi segnali di ripresa: "Si", ha sussurrato sabato alla moglie che gli chiedeva se si ricordasse dell’incidente. Il 47enne, papà di due bambini, sabato 2 ottobre stava andando a lavoro, al supermercato Il Gigante di Villasanta (dove era in servizio da qualche settimana dopo aver lavorato due anni a Cinisello e prima ancora a Monza).

Era in sella alla sua moto Suzuki quando, all'improvviso, in via Da Vinci a Villasanta, davanti al benzinaio Alfa Petroli, è stato travolto dalla Nissan Micra guidata da Diego Fernando Toledo, un 26enne ecuadoregno residente a poche centinaia di metri da lì. Mancavano pochi minuti alle 6. Dalle immagini diffuse dai Carabinieri della Compagnia di Monza si vede tutta la sequenza dell’incidente: si vede la Micra che invade la corsia opposta di marcia e si scontra con la moto, che schizza e sbatte contro il muretto di protezione della pompa di benzina. Un impatto violentissimo. Pianta è stato disarcionato ed è finito a terra. E a terra è rimasto, insieme a una parte della targa dell'auto che poi è stata fondamentale per le indagini: dopo lo scontro il 26enne ha infatti indugiato qualche istante e poi, probabilmente sotto gli effetti dell’alcol, si è dato alla fuga.

Rintracciato e arrestato il pirata

Rintracciato dai militari guidati dal maggiore Emanuele D'Onofri, è stato arrestato con l'accusa di lesioni stradali e omissione di soccorso. Quando i Carabinieri hanno bussato alla sua porta, l'hanno trovato ancora sotto l’effetto dell’alcol. Per lui la Procura di Monza ha disposto gli arresti domiciliari. "Bruno di solito va a lavoro in macchina - dice la moglie - “Prendo la moto, così mi muovo meglio nel traffico e faccio prima a tornare a casa” mi aveva detto invece quel mattino. Ha avuto sfortuna: era nel posto sbagliato al momento sbagliato". La moglie di Bruno Pianta tiene a ringraziare chi, quella maledetta mattina, ha allertato i soccorsi che hanno portato sul luogo dell'incidente il personale del 118 che ha trasportato il marito al San Gerardo di Monza, l’ospedale dove si trova ancora ricoverato, come detto, in prognosi riservata. "Non so chi abbia visto Bruno a terra, quella mattina, ma chiunque sia lo ringrazio. Di cuore".

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