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Omicidio a Nova Milanese, culmine di un'escalation di tensioni

Il figlio dell'indagato: "Far morire una persona per motivi futili è davvero triste"

Omicidio a Nova Milanese, culmine di un'escalation di tensioni
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Omicidio a Nova Milanese, culmine di un'escalation di tensioni. Il figlio dell'indagato: "Far morire una persona per motivi futili è davvero triste"

Spirale di forti contrasti

La lite per il parcheggio sarebbe il tragico epilogo di una spirale di forti contrasti tra parenti che si protraevano da anni. Più volte i residenti della via dopo gli accesi litigi nella palazzina di via Magellano a Nova Milanese avevano visto arrivare i Carabinieri.

L'omicidio

Nello stabile dove Giuseppe Caputo, 62 anni, ha ucciso a coltellate la cognata Giovanna Chinnici, 63, abitano quattro famiglie: tre sorelle con mariti e figli e l'anziana madre. Ieri, mercoledì, intorno alle 13, la tragedia che ha visto coinvolta anche la figlia 28enne di Giovanna, rimasta ferita durante la lite iniziata con lo zio prima che intervenisse la mamma.

Screzi e tensioni da anni

Screzi che andavano avanti da molto tempo come confermato anche da David Caputo, 20 anni,  il figlio dell'indagato. Il padre è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Desio per omicidio e tentato omicidio. Questa mattina, giovedì, il giovane, pur non giustificando il gesto del padre, ha raccontato che lui e la sua famiglia si sentivano presi di mira dagli altri parenti residenti nello stabile: "Noi siamo in tre e loro molti di più, quindi probabilmente l'unione fa la forza e ci venivano contro" e ancora: "Continuavano con i condizionatori a buttarci il freddo in casa"

"Non è stato un gesto premeditato"

I dissidi i sarebbero iniziate dopo la scomparsa del nonno, nel 2012, per problemi dovuti  questioni condominiali, di proprietà e di natura economica, c'erano state anche delle denunce reciproche per varie motivazioni. Secondo David però suo padre non voleva uccidere:

"Io ieri non c'ero ma il suo non è stato di sicuro un gesto premeditato".

Un'escalation di tensioni che si protraevano da tempo e a riguardo delle quali il giovane ha affermato:

"E' una cosa che secondo me si poteva evitare. Far morire una persona per motivi futili è davvero triste"

"Tutto falso"

Verso le 13,15 è arrivata l'altra sorella di Giovanna insieme al marito che ha  respinto fermamente le affermazioni del nipote:

"E' tutto falso. Lei a casa sua accende l'aria condizionata e si raffredda la casa del vicino? - ha detto rispondendo a una domanda dei giornalisti - noi non abbiamo fatto assolutamente nulla"

I vicini di casa sentivano i litigi

Un residente di via Magellano, Sergio, sentiva i litigi negli appartamenti al civico 4 che più volte hanno richiesto l'intervento delle Forze dell'ordine.

"Screzi c'erano ma non so bene di quale natura fossero - ha detto - Giovanna e suo marito sono persone discrete e con loro non si entrava mai nel merito di queste discussioni perché riguardavano l'ambito familiare. Spesso litigavano, anche per i parcheggi, poi arrivavano i Carabinieri, l'ultima volta  questa estate"

Il ricordo di Giovanna

Il vicino di casa ricorda Giovanna con parole di elogio:

"Era una persona straordinaria, lavorava con i bambini, una bellissima persona".

La sua  voce si inceppa per la commozione mentre racconta dell'ultima volta che ha parlato con lei:

"Aveva lasciato l'auto parcheggiata proprio qui davanti casa mia e mi ha chiesto come stava andando l'inserimento all'asilo di mio nipote, le ho detto che stava andando benissimo e lei ha risposto "non avevo dubbi"

 

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