La vicenda a Lissone

Operaia licenziata, la storica Brugola non ci sta e replica ai sindacati

I vertici di Oeb: "Fino all’ultimo abbiamo cercato di trovare accordi con la lavoratrice, ricevendo sempre risposte negative"

Operaia licenziata, la storica Brugola non ci sta e replica ai sindacati
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Continua a far discutere la vicenda dell'operaia di 33 anni licenziata dalle storiche officine Brugola di Lissone dopo aver perso il figlio e dopo il periodo di cassa integrazione.

Operaia licenziata, la replica dell'azienda

Dura la replica delle storiche officine Brugola di via San Martino alle accuse della ex operaia e del sindacato che la sta seguendo nella vertenza.

Nel caso specifico la lavoratrice, inizialmente assunta con contratto part-time in sostituzione maternità, è stata confermata a tempo indeterminato al termine del contratto iniziale e trasformata in full time; pertanto tutte le accuse mosse sono assolutamente infondate. La Oeb ha assunto in questi anni tantissime donne, affidando loro incarichi di prestigio all’interno della strutta aziendale, sia in Italia che in Usa.

Questo è stato il commento dei vertici dell’azienda meccanica che ha stabilimenti sia in Brianza che negli Stati Uniti.

"Adeguato la struttura aziendale"

Una vicenda certamente complicata alla quale, tra l’altro, si aggiungono le difficoltà economiche dovute all’emergenza scoppiata dopo la pandemia.

Lo scenario degli ultimi due anni ha completamente stravolto il mercato mondiale e pertanto Oeb, come molte altre realtà, si è dovuta adeguare rivedendo la propria struttura - continua la società - Proprio per cercare di limitare le conseguenze di tali riorganizzazioni la direzione ha fino all’ultimo cercato di trovare accordi con la lavoratrice, ricevendo sempre risposte negative, fino al momento in cui è stato comunicato il licenziamento.

Una storia che, quasi certamente, non si concluderà facilmente considerato che la 33enne ha infatti impugnato il licenziamento comunicatole all’inizio di agosto anche grazie al lavoro della Cisl Monza-Brianza.

«La questione verrà approfondita nelle sedi opportune, visto e considerato che la lavoratrice, tramite l’ufficio vertenze del sindacato, ha prontamente impugnato il licenziamento» ha concluso la storica azienda che ha i suoi stabilimenti tra Lissone, Desio e gli Stati Uniti.

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