Carate Brianza

Operato al cuore e poi il Covid: «Sono vivo per miracolo»

Il presidente della banda Maurizio Cesana dimesso dopo 45 giorni in ospedale dopo un intervento all'aorta e la battaglia contro il coronavirus.

Operato al cuore e poi il Covid: «Sono vivo per miracolo»
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Dimesso dopo un mese e mezzo in ospedale: prima l'operazione d'urgenza al cuore, poi il Covid.

Cesana banda
Maurizio Cesana, presidente della banda

In terapia intensiva per il Covid-19

E’ tornato a casa dopo una battaglia in ospedale durata quarantacinque giorni e iniziata a fine gennaio per un’emorragia all’aorta che lo ha costretto a una delicatissima operazione d’urgenza al cuore. Le dimissioni e poi il Covid-19, che lo ha tenuto di nuovo in terapia intensiva obbligandolo per una settimana sotto il casco C-Pap di ventilazione meccanica per dare ossigeno ai polmoni sfiancati dall’infezione interstiziale da coronavirus.
Una prova durissima, che gli ha tolto le forze e gli ha «mangiato», in un mese e mezzo, dodici chili di muscolatura ed energie, ma di fronte alla quale non ha mai smesso di lottare come un leone.

Il racconto del presidente della banda

Maurizio Cesana, 64 anni, anima e presidente del Corpo musicale Santi Ambrogio e Simpliciano, è stato finalmente dimesso dal Policlinico di Monza dopo l’operazione d’urgenza e il successivo nuovo ricovero per le gravi conseguenze del virus Sars-CoV-2, che ha contratto dopo l’intervento: «Mi sto riprendendo, lentamente, anche se mi aspetta una convalescenza lunga e paziente... Il miracolo lo hanno fatto medici e personale infermieristico del reparto di Terapia intensiva del Policlinico di Monza che sono stati straordinari e che ringrazio», racconta nell'intervista esclusiva al Giornale di Carate.

A fine gennaio il malore a casa, la corsa in ospedale accompagnato dai figli, gli accertamenti e la provvidenziale Tac a cui sono seguiti il trasferimento d’urgenza. Poi il delicatissimo intervento, eseguito nella notte in emergenza in sala operatoria, e il ricovero in Terapia intensiva. In Rianimazione ci è finito subito dopo, una seconda volta, agli inizi di febbraio, quando dopo la positività al tampone, la saturazione è improvvisamente scesa e Cesana è stato trasferito di nuovo in ospedale.

Centinaia sono stati da allora i messaggi di chi gli vuole bene e che ha voluto manifestargli vicinanza e sostegno.
«Mi ha fatto davvero tanto bene ricevere queste testimonianze, soprattutto nei momenti più difficili - dice - Tanti amici e conoscenti si sono fatti sentire in questi giorni e li ringrazio davvero; così come ringrazio il personale medico che mi ha assistito durante il lungo ricovero e che mi sta seguendo anche in questa fase lunga di recupero e riposo forzato che mi aspetta. Il regalo più grande che potessi ricevere però l’ho avuto: quello di tornare a casa dalla famiglia».

«A chi ancora non crede al Covid, - fa sapere - lo invito a passare come ho fatto per una terapia intensiva e a toccare con mano quello che ho vissuto e che ho visto con i miei occhi da dietro un casco che mi permetteva di respirare...».

Commerciante nel settore delle farine per panificazione e pasticcerie, Cesana è per tutti il «presidente della banda» in città. Era il 2000, anno del Giubileo, in occasione di una trasferta ad Assisi, quando l’allora presidente Enrico Valtorta manifestò l’intenzione di volere passare il testimone proprio a Cesana, che lo raccolse con passione e che ancora oggi, a oltre vent’anni di distanza, porta avanti con passione e dedizione straordinaria.

«Il mio augurio al nostro grande presidente di una pronta ripresa è l’augurio di tutta la città - ha detto il sindaco Luca Veggian - Mi rincuora avere appreso che abbia superato questo momento difficile e che sono sicuro saprà affrontare e superare, come ha già dimostrato, come un “leone”. Lo aspettiamo presto, e con noi lo attende anche tutta la sua banda».

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