Ambiente

Pedemontana, i comitati chiedono più fondi per le compensazioni ambientali

Tanti i temi trattati durante la serata organizzata dal sindaco di Arcore Maurizio Bono a Villa Borromeo: sul tavolo bonifica da diossina, fondi ambientali, Barriera Verde e Dorsale Verde. L’appello degli ambientalisti: "Ridisegniamo insieme il territorio compromesso dall’autostrada"

Pedemontana, i comitati chiedono più fondi per le compensazioni ambientali

Pedemontana, la Brianza chiede una barriera verde per arginare l’autostrada e, in generale, più fondi per le compensazioni. Ad Arcore istituzioni e associazioni a confronto per “ridisegnare il territorio compromesso”. Villa Borromeo, ieri sera, giovedì, è stata teatro di un confronto ampio e articolato tra istituzioni, associazioni ambientaliste, comitati e liste civiche sul futuro dell’autostrada Pedemontana e dei territori attraversati da cantieri e sbancamenti.

Il titolo dell’iniziativa, “Pedemontana: ridisegniamo il territorio compromesso”, organizzata dall’Amministrazione arcorese guidata dal sindaco Maurizio Bono con una fitta rete di associazioni, ha dato il senso dell’incontro: non un semplice dibattito, ma un tentativo di elaborare strategie condivise per mitigare i danni ambientali di un’infrastruttura ritenuta da più parti “inutile, impattante e dannosa”.

La serata in Villa Borromeo ha mostrato chiaramente due facce: da un lato la consapevolezza di un’opera che ha già compromesso irrimediabilmente parte del territorio brianzolo; dall’altro la determinazione a costruire, attraverso reti di comuni, associazioni e parchi, una barriera verde capace di arginare i danni e restituire almeno in parte naturalità e coesione al paesaggio. Se la Pedemontana è la ferita, la barriera verde vuole essere la cura. Ma serviranno risorse, coraggio politico e soprattutto coerenza: usare davvero i fondi per natura e comunità, e non per altro.

I presenti

All’appuntamento erano presenti rappresentanti delle amministrazioni coinvolte, dai sindaci ai vicesindaci, ai consiglieri regionali Gigi Ponti e Onorio Rosati,  insieme a realtà storicamente impegnate contro la Pedemontana: Circolo Gaia Legambiente Usmate Velate, Circolo Laura Conti Legambiente Seveso, Seveso Futura, Associazione Colli Briantei, GAS Vitale, Comitato Ambiente Bovisio Masciago, Altra Bovisio Masciago, Comitato No Pedemontana Arcore-Camparada-Lesmo-Usmate Velate, Cittadini per Lentate, Alternativa Verde Desio, Sinistra e Ambiente – Impulsi Meda, Passione Civica Cesano Maderno, ImmaginArcore e Prospettiva Civica Arcore. Una platea ampia, segno di un tema che resta al centro delle preoccupazioni di cittadini e amministratori.

La bonifica dei terreni contaminati

Il primo punto affrontato è stato quello della bonifica dei terreni contaminati dalla diossina, un’eredità ancora dolorosa della tragedia Icmesa. Ambientalisti e liste civiche hanno ricordato come, con fatica, siano riusciti a ottenere e a partecipare al Tavolo Permanente sulla Bonifica, accanto a Regione Lombardia, Arpa, Ats, Apl e Pedemontana Nuova. Durante i mesi scorsi sono stati diffusi report tecnici, promosse due assemblee pubbliche e monitorato i lavori: ad oggi buona parte dei terreni contaminati a Cesano Maderno e Seveso è stata asportata e trasferita in discarica. Ma si attendono le analisi in contraddittorio con ARPA per certificare l’avvenuta bonifica.

La situazione di Meda

A Meda, invece, ci si è fermati alle sole attività preliminari. Non sono mancate denunce pesanti: Apl, secondo i comitati,  avrebbe negato l’accesso a elaborati fondamentali, costringendo gli ambientalisti a ricorrere a richieste di accesso agli atti presso altri enti.

“Un atteggiamento che ostacola la partecipazione e contraddice la proclamata volontà di trasparenza”, ha sottolineato Alberto Colombo. Il budget attuale per la tratta B2 e C è di 30,5 milioni di euro, tuttavia la copertura economica è insufficiente secondo gli ambientalisti e per questo è stato chiesto a Regione Lombardia l’istituzione di un fondo integrativo attraverso una mozione sostenuta in Consiglio regionale dal Partito Democratico e Alleanza-Verdi-Sinistra che ha trovato l’accordo in maggioranza e ha già portato nell’assestamento di bilancio a un primo stanziamento di 9 milioni, ma la strada è lunga.

Il progetto Barriera Verde

La seconda parte della serata è stata dedicata al progetto della barriera verde. Marco Monguzzi dell’Associazione Colli Briantei ha illustrato la proposta: una serie di interventi di compensazione ambientale aggiuntivi rispetto a quelli previsti da Apl.

“Noi saremo sempre contrari a quest’autostrada, ma se il danno è stato fatto, dobbiamo pensare a come ricucire il territorio” – ha esordito Monguzzi. Sedici gli interventi messi sul tavolo: sei ad Arcore, tre a Camparada, tre a Lesmo e quattro a Usmate Velate. Le proposte vanno da piantumazioni intorno al laghetto di Bernate, con percorsi didattici attrezzati, a rimboschimenti di connessione tra aree boschive a Camparada, fino alla valorizzazione di terreni residuali vicino alla rotonda Yamaha di Lesmo, oggi esclusi dalle compensazioni ufficiali. La sfida è complessa perché i terreni sono in gran parte privati, ma l’obiettivo è costruire partenariati con i proprietari e attingere a fondi pubblici e privati per creare un sistema di aree verdi capace di mitigare l’impatto della Pedemontana.

Il progetto Pl15 a Meda

Fondamentale anche il progetto PL15 a Meda, che consentirebbe la creazione di una connessione ecologica, e il tema del Bosco delle Querce. Gli ambientalisti hanno ribadito la richiesta storica di ampliarlo, dopo che è stato mutilato con il taglio di 3.200 alberi per far spazio all’autostrada. L’obiettivo è integrarlo con il PLIS GruBria e portare avanti anche il progetto locale 18 a ovest e il 24 a est, con la prospettiva di un grande Parco Urbano sovracomunale tra Macherio, Lissone e Sovico.

Presente all’incontro anche Parco Valle Lambro

Il presidente del Parco Valle del Lambro, Marco Ciceri, ha parlato di un nuovo approccio: “Abbiamo fatto di tutto per contrastare quest’opera, ma ora serve pensare al presente e al futuro. Dobbiamo lavorare a un progetto condiviso, in cui anche i privati possano diventare protagonisti cedendo aree che tornino a essere patrimonio della comunità”.

Il sindaco di Arcore, Maurizio Bono, ha sottolineato la centralità delle associazioni: “Senza di loro tante cose non si sarebbero fatte. Qui non ci sono solo idee, ma progetti studiati e concreti”. Invece il primo cittadino di  Cesano Maderno, Giampiero Bocca, coordinatore dei comuni della tratta B2, ha ricordato “la complessità del piano bonifiche e il ruolo attivo chiesto dalle associazioni con la loro partecipazione al Tavolo Permanente”, aggiungendo che “la Provincia deve essere coinvolta in questa progettualità”.

Dalla stessa prospettiva anche il vicesindaco di Lesmo, Federico Mistò, che ha garantito il pieno appoggio dell’Amministrazione e della sindaca Sara Dossola alle proposte.

“Più fondi per le compensazioni ambientali”

Il tema economico è tornato con forza negli interventi successivi. Alberto Colombo ha ricordato che, se è vero che 9 milioni sono stati già recuperati nel bilancio, l’obiettivo iniziale era almeno raddoppiare il fondo. “Le compensazioni ambientali devono servire a riforestare, acquisire aree libere, creare habitat naturali. Non a rifare piazze o parcheggi”- ha ammonito, citando lo stesso Masterplan 2009 che definiva le finalità naturalistiche dei progetti. Per Colombo la priorità deve essere la creazione di una dorsale verde di parchi che impedisca nuove edificazioni: a cominciare dal Parco Fluviale e Territoriale del Seveso, oggi ancora solo un progetto, ma considerato essenziale per compensare un danno ambientale “irreversibile e irreparabile”.

Su questo punto si sono inseriti i consiglieri regionali Onorio Rosati e Gigi Ponti, confermando che il fondo sarà costituito nel bilancio di previsione di dicembre. La cifra iniziale resta di 9 milioni, ma: “Serve un’azione intelligente per aumentarne la dotazione. Le risorse dovranno crescere a partire dai progetti presentati”. Anche loro hanno insistito sull’urgenza di istituire il Parco della Valle del Seveso come parte integrante della progettualità verde.

“Dovremmo chiamarla l’autostrada dei parchi, non Pedemontana… “

A rilanciare la protesta contro Pedemontana ci ha pensato Isabella Sangalli, referente del Circolo Gaia Legambiente Usmate Velate: “Non smettiamo di lottare contro Pedemontana, ma ora dobbiamo discutere di cosa fare nell’immediato. La nostra proposta è la nascita di un Parco regionale della Brianza Est, più di 5.500 ettari tutelati per impedire logistiche, centri commerciali e nuove lottizzazioni”. L’idea è che l’investimento verde debba essere sostenuto da Autostrada Pedemontana Lombarda, e che il parco diventi strumento di valorizzazione e tutela della biodiversità.

“Le aree verdi sono il nostro tesoro e la nostra cassaforte”- ha concluso Sangalli. Il fronte dei comitati ha portato infine la voce più critica.

Massimo Stucchi del Comitato No Pedemontana Lesmo-Camparada-Arcore-Usmate ha ricordato come l’autostrada vada a toccare ben nove parchi: “Dovremmo chiamarla l’autostrada dei parchi, non Pedemontana. Rovinerà tutto”. Preoccupazioni arrivano soprattutto per la Tratta C, i cui lavori sono già avviati, e per la futura Tratta B breve, di cui ancora non si conoscono i dettagli. “Avremo quattro anni di cantieri, con la viabilità ordinaria sotto pressione. La rampa di accesso a Velasca sarà a una sola corsia, mentre l’autostrada arriva a tre corsie: inevitabile che ci sarà traffico e inquinamento aggiuntivo” – ha denunciato. Un plauso, invece, da parte del sindaco Bono è andato all’Amministrazione di Vimercate per aver ridotto il consumo di suolo nello svincolo di Velasca.