Surreale a Lissone

Pendolari beffati: in stazione è impossibile timbrare il biglietto

La biglietteria automatica e l'obliteratrice ci sono, ma si trovano nella sala d'attesa che è chiusa da mesi per contenere l'emergenza sanitaria

Pendolari beffati: in stazione è impossibile timbrare il biglietto
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Non c'è pace per i pendolari a Lissone: alla stazione ferroviaria la biglietteria automatica e la macchinetta per timbrare i biglietti ci sono, ma si trovano nella sala d'attesa che però è chiusa al pubblico (da mesi) per contenere l'emergenza sanitaria.

Pendolari beffati in stazione

Oltre al danno, c’è pure la beffa. L’emergenza sanitaria legata all’epidemia da coronavirus, che si sta trascinando da ormai un anno, porta dietro a se una serie di disservizi tutti a scapito della cittadinanza.

E a farne le spese, tra gli altri, anche le centinaia di pendolari che ogni giorno prendono il treno alla stazione ferroviaria lissonese. Già - e purtroppo ormai da molti anni - è assente sia il personale che una biglietteria efficiente, ma ora l’emergenza Covid ha creato un altro disagio ai limiti del paradossale.

Dopo anni e anni di attese anche allo scalo lissonese nei mesi scorsi è stata posata una nuova e moderna biglietteria automatica (l’ultima era stata rimossa una decina di anni fa a seguito dei continui atti vandalici) all’interno della sala d’attesa al piano terra del fabbricato viaggiatori accanto al primo binario.

Sempre nella sala d’aspetto, destinata ai pendolari in attesa dell’arrivo di treni e convogli, è stato installato anche un lettore per la convalida dei nuovi biglietti magnetici emessi da Trenord. Fin qui si dirà che si tratta di una bella notizia per la città.

Lo sarebbe però se la sala d’attesa fosse effettivamente accessibile ai tanti che ogni giorno devono timbrare o acquistare il titolo di viaggio.

La sala d'attesa è... chiusa

Infatti la sala, rinnovata negli anni (l’ultima volta in occasione della visita di Papa Francesco a Monza) con la posa di un nuovo pavimento e con l’installazione di un impianto di riscaldamento, dall’inizio dell’emergenza sanitaria è chiusa al pubblico (mentre quelle di altre stazioni sono invece regolarmente aperte).

Una scelta precauzionale da parte dei vertici della Rete ferroviaria italiana, per limitare gli assembramenti e quindi cercare di contenere il diffondersi dell’epidemia. Una scelta confermata anche dalla cartellonistica e dagli avvisi presenti lungo le banchine dello scalo lissonese. Insomma, pendolari beffati.

Se infatti il biglietto è possibile acquistarlo anche nella rivendita del bar della stazione, purtroppo non è possibile obliterarlo e convalidarlo, dal momento che il lettore magnetico si trova in una sala inaccessibile al pubblico.

Macchinette fuori uso

Ma c’è di più. Anche le altre macchinette gialle di vecchia generazione o sono perennemente fuori uso o, come invece è successo a quella al primo binario, sono state addirittura asportate.

Questo obbliga i pendolari o ad «auto-timbrare» il titolo di viaggio o - nel caso di quelli magnetici - a salire sul convoglio senza aver convalidato il ticket rischiando anche la multa nel caso si venisse pizzicati sprovvisti di un titolo di viaggio convalidato prima dell’inizio della corsa.

La speranza è che almeno negli orari di punta - e all’inizio del mese quando si procede con i rinnovi degli abbonamenti - la sala d’attesa venga aperta per permettere quindi l’acquisto, evitando code al bar tabacchi presente nello scalo, e la convalida dei biglietti.

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