Cesano Maderno

Perseguita e molesta la ex compagna: 40enne in carcere

Il giudice del Tribunale di Monza ha provveduto a inasprire la misura cautelare di divieto di avvicinamento.

Perseguita e molesta la ex compagna: 40enne in carcere
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Sottoposto al divieto di avvicinamento, continuava a perseguitare e molestare l’ex compagna: arrestato dai Carabinieri della Tenenza di Cesano Maderno, è stato tradotto in carcere.

Perseguita e molesta la ex compagna

E’ successo nei giorni scorsi, non lontano dalla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Su richiesta dei militari della Tenenza di Cesano Maderno, che poi hanno provveduto anche ad eseguirla, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza ha emesso una misura cautelare in carcere nei confronti di un 40enne di nazionalità straniera, residente in città, ritenuto responsabile di maltrattamenti e atti persecutori nei confronti della ex compagna.

Violato il divieto di avvicinamento

L’uomo era già stato raggiunto da una misura cautelare di divieto di avvicinamento, applicata in seguito alle precedenti molteplici denunce presentate dalla donna nei suoi confronti per maltrattamenti in famiglia, percosse e minacce. Nonostante questo, nelle ultime settimane, era tornato a perseguitare e a molestare l’ex compagna: si presentava a tutte le ore sotto casa sua a citofonare e la chiamava più volte al telefono con numeri anonimi.

La scusa per avvicinarsi alla donna

In occasione di uno degli ultimi episodi, nell’evidente intento di raggirare la misura limitativa che gli era stata imposta e di crearsi una giustificazione, il 40enne aveva chiamato i militari informandoli di trovarsi davanti casa della ex perché preoccupato per il suo stato di salute dato che non rispondeva alle sue chiamate. Una mossa che non ha retto.

Inasprita la misura cautelare

I Carabinieri, che sono prontamente intervenuti, hanno provveduto a farlo allontanare e a sincerarsi che la donna stesse bene. Quindi, hanno immediatamente segnalato l’accaduto all’autorità giudiziaria. E’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il giudice del Tribunale di Monza ha subito provveduto a inasprire la misura cautelare di divieto di avvicinamento, procedendo all’emissione dell’ordinanza con cui sono stati disposti gli arresti domiciliari dell’uomo nella sua abitazione con l’applicazione del braccialetto elettronico. E’ stata prevista la custodia cautelare in carcere per tutto il tempo necessario per il reperimento e l’attivazione dello strumento di controllo, dotato di un allarme collegato con le Forze dell’ordine e la vittima.

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