” Porterò sempre Arcore nel mio cuore, mi rimarranno nella mente le sue chiese, i suoi oratori, i sensi unici del centro, le palazzine a volte senza ascensore della parrocchia del “Rosario” e il traffico di via Casati e Gilera. Per tutta la vita potrò di che è stato veramente bello essere prete ad Arcore”.
Con queste parole, cariche di emozione, domenica don Gabriele Villa, l’ormai ex coadiutore della parrocchia di Sant’Eustorgio di Arcore, si è congedato dai suoi fedeli dopo essere arrivato in città nel 2017. A partire dallo scorso primo settembre il 40enne sacerdote, nato e cresciuto a Monza, si è trasferito nella Comunità pastorale Madonna di Lourdes che comprende le parrocchie di Limido Comasco, Lurago Marinone, Fenegrò, Crimido e Cascina Restelli.
In tanti per il saluto a don Gabriele
Domenica, dicevamo, molti fedeli hanno riempito la chiesa per l’ultimo saluto a don Gabriele. Tra loro non solo bambini, adolescenti e giovani ma anche catechisti e i volontari della Terrazza Brianzolese che hanno dedicato parole di stima e affetto nei confronti del pastore. A concelebrare con lui c’era anche il parroco don Virginio Vergani e don Renato Vertemara.
“Porterò con me anche i vostri sguardi”
“Porterò sempre con me anche i vostri volti, gli sguardi che mi hanno accompagnato in questi anni – ha continuato don Gabriele – Noi preti non abbiamo una famiglia ma la vostra presenza mi ha fatto capire che non ero solo. Ringrazio don Giandomenico: senza di lui non sarei la persona che sono. Grazie a don Enrico e padre Andrea: sento che dal paradiso mi accompagnano. Grazie a tutti coloro che hanno condiviso con me la passione educativa: preti, suore, catechisti ed educatori. Chiedo scusa di vero cuore a chi ho trattato magari con durezza e poco amore. Chiedo scusa ai ragazzi e ai giovani quando non si sono sentiti amati, stimati e valorizzati. Chiedo perdono per le mie durezze cosi per le tante volte nelle quali, sul mio volto, non è emerso il volto del Padre. Ma il Signore è sicuramente più buono e più bello della miseria dei suoi ministri. Infine ai ragazzi dico: non abbiate paura di tenere nel cuore le domande e i desideri profondi. Siamo fatti per cose grandi, per Dio. A tutti dico: amate la messa. Non è un rito sterile, è un incontro vivo”.
In regalo un album di foto e un grembiule
Al termine della celebrazione la comunità pastorale ha regalato a don Villa un album fotografico con tutte le immagini e gli scatti più belli di questi anni, mentre i cuochi della Terrazza brianzolese hanno regalato al don un grembiule.
“In questi 8 anni avresti potuto sostenere il nostro gruppo semplicemente congratulandoti per il nostro servizio; avresti potuto limitarti a parlare bene di noi, sedendoti a tavola con i tuoi amici e gustando il frutto del nostro lavoro – hanno sottolineato i giovani durante la messa mentre consegnavano il loro dono al sacerdote – Invece hai fatto da subito una scelta diversa. Sei entrato nel Brianzolese dalla porta di servizio mettendoti in un angolino a lavorare, tra i cestini colmi e le posate sporche. Senza dire niente, senza voler insegnare nulla a nessuno. Ci hai dato tutto il tuo tempo e ci hai ricordato la logica essenziale del nostro servizio: non c’è gioia più grande che donarsi gratuitamente per gli altri. Grazie. Non lo dimenticheremo mai”.